La politica nella sua originaria accezione, è lo spazio di attività e di iniziativa del cittadino. Come modello, noi individuiamo Sparta, dove nel senso dell’onore e dell’onta e in una comunità fondata sui doveri troviamo la base del vivere civile (come sottolinea giustamente Rutilio Sermonti, orientare gli uomini ai propri doveri è il solo modo per generare diritti anziché proclamarli senza alcuna consistenza effettiva). Nell’ambito della vita di un uomo poche son le cose che effettivamente ne caratterizzano il valore. La prima qualità, già dall’Antica Grecia, è senz’altro quella tra chi tende al miglioramento di Sé e chi no. La manifestazione palese era [ed è tutt’oggi!] data dalla divisione tra i Polites e gli Idiotes. I primi sono coloro che mettono il miglioramento di Sé e quello della Città o dello Stato al primo posto. Agli antipodi di quest’ultimi, noi e i greci antichi poniamo l’idiotes ovvero l’individuo che non si cura del miglioramento della propria persona, dell’’interesse della collettività e che si estrania dal governo della città, per soddisfare solo i propri bisogni e inseguire esclusivamente i propri interessi. Siamo consapevoli del fatto che coloro che per debolezza e ignavia, avendo abbandonato la lotta vivono nel rimorso e nel tormento continuo. Siamo consapevoli che il risentimento nei confronti di coloro che costruiscono spazi di formazione e trasmissione di valori concreti e vivificanti sia foriero di nevrosi. Il dato più allarmante però è un altro. E’ quello relativo al fatto che questi nani dello spirito, a forza di rimuginare nel fango divengano preda di intelligenze oscure.
La storia in questo senso ce ne dà ampi esempi, si parte con lo scherzo e si finisce per prestare il fianco a massoni, servizi segreti deviati o meno e faccendieri dai nasi adunchi. Chi non ricorda come dai tempi di Maria Antonietta, si sia affinata la tecnica base della denigrazione che passa dal sottosuolo con accuse infamanti spesso legate a temi sessuali (tipici argomenti di anime grossolane)? Alcuni epigoni residenti in questo territorio, degni eredi dei loro predecessori, probabilmente in preda agli ultimi spasmi di vita (con una coincidenza imbecille tra commenti su questo blog, note su facebook e commenti su altri siti) hanno deciso di onorarci con offese degne della loro anima dannata.
E’ proprio vero, a chi non vuol vedere la luce, anche un fiammifero dà un immenso fastidio.
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