In questa società sbandata si deve essere capaci del lusso di avere carattere. Bisognerebbe esser da tanto che, ancor prima di essere riconosciuti come i difensori di un’ideologia politica, sia visibile una linea di vita, una coerenza interna, uno stile fatto di coraggio intellettuale, in ogni umana relazione."
“La strada da percorrere conduce al di là del PUNTO ZERO, conduce oltre la linea, oltre il muro del tempo e, attraverso di esso” Ernst Junger
mercoledì 31 marzo 2010
Linea Retta - Linea di Combattimento
In questa società sbandata si deve essere capaci del lusso di avere carattere. Bisognerebbe esser da tanto che, ancor prima di essere riconosciuti come i difensori di un’ideologia politica, sia visibile una linea di vita, una coerenza interna, uno stile fatto di coraggio intellettuale, in ogni umana relazione."
martedì 30 marzo 2010
Buon Lavoro PuntoZero
venerdì 26 marzo 2010
Se questo è un silenzio
mercoledì 24 marzo 2010
Passeggiata Ecologica
Sabato mattina si svolgerà la prima passeggiata ecologica, uno sguardo sullo stato della nostra amata terra per iniziare a conoscere le bellezze e le aggressioni subite dal nostro territorio.
AZIONE PUNTOZERO
sabato 20 marzo 2010
R.I.P.
Requiescat in pace.
Un Esempio....
Straordinario esempio di magnanimità, fortezza, fede e sobrietà, il Vescovo della Diocesi di Civitavecchia e Tarquinia ha rappresentato un faro di luce in questa città. Testimonianza, amore, disponibilità, profondità dottrinaria, solarità, i segni evidenti di una esistenza informata dal Sacro in tutte le sue propaggini. La mancanza di uomini religiosi come il Vescovo lascia un vuoto incolmabile.
Certi che la luce del suo sorriso continuerà ad illuminarci la via.....
Da centumcellae.it: http://www.centumcellae.it/leggi.php?id=27463
venerdì 19 marzo 2010
Il pasticcio ecologista
La colpa di questi paradossi, tuttavia, non è della “sinistra”, che ormai da un pezzo è un palloncino sgonfio, ma della cosiddetta “destra”, che con l’indifferenza di un’immobile sfinge si fa togliere di mano uno dopo l’altro tutti gli ottimi argomenti che avrebbe nel suo patrimonio genetico, adattissimi per offrire risposte concrete all’evidente crescita del disagio della gente di fronte ai fallimenti e ai guasti del radicalismo industrialista.
Chiunque apra un libro di ecologia, deve subito fare i conti col primo capitolo, che inevitabilmente riporta la dannatissima verità storica che, come ha scritto tra molti altri il filosofo francese Luc Ferry, «dobbiamo ancora oggi al regime nazista e alla volontà personale di Hitler le due legislazioni più elaborate che l’umanità abbia mai conosciuto in materia di protezione della natura e degli animali». Il rospo da mandar giù è terribile, ma i nuovi Politburo non sono come quelli vecchi: agili e pieghevoli, si insinuano con noncuranza nelle problematiche della qualità della vita, riuscendo nel sensazionale numero di assimilare l’impossibile. Il risultato è che oggi l’ecologismo appare ai più come un perfetto argomento “di sinistra”.
Essere ecologisti significa, innanzi tutto, credere nella diversità. Che, notoriamente, è il contrario dell’eguaglianza. Difendere il territorio di ogni popolo dalle contaminazioni esogene significa volerne difendere la cultura, le tradizioni, e tutte quelle specificità che costituiscono il patrimonio variegato dell’umanità. Senza il quale, si ha l’omologazione universale che oggi gli USA tentano di iniettare fino nelle più sperdute plaghe del pianeta. Difendere il territorio della propria bio-storia è atto politico contrario alla globalizzazione, e come tale dovrebbe essere vissuto, con la coscienza di proteggere la vita stessa, che è fatta di differenza. Ecologismo e immigrazione, ad esempio, sono due situazioni mal compatibili. O l’una o l’altra. Non tutte e due, come pretende di fare la “sinistra”.
L’ecologismo fondamentalista utilizza argomenti nazional-popolari ma non tira le conseguenze. Come sappiamo, esistono titolati esponenti del pensiero progressista, specchiati esponenti dell’antifascismo culturale che in materia ecologica utilizzano il frasario e il sistema ideologico che fu dei vari fascismi, ma che amano non rilevare l’ascendenza delle loro convinzioni. Quando sentiamo un Felix Guattari fare l’elogio delle appartenenze etniche o delle caratteristiche culturali come “realtà ontologica”, viene in mente che forse in Occidente gli schieramenti, le parole, gli stessi concetti non sono più ormai che formule estetiche, suoni in libertà, non corrispondono più ad alcuna realtà effettuale. Prendiamo la seguente frase, nella quale si prefigura il prevalere della dimensione comunitaria su quella individualista, argomento tradizionalmente differenzialista: “lo sradicamento è un dramma…il primo fra i diritti fondamentali della persona è possedere un’identità, e questa si confonde con l’identità del gruppo umano cui si appartiene”: questa frase, se detta “a destra”, porta tra le maglie della legge Mancino, se scritta “a sinistra” fa lustro e tendenza. E difatti è di Antoine Waechter, facente parte dell’intoccabile casta dei progressisti: loro non saranno mai volgarmente razzisti, ma, sulla scorta di un Levy-Strauss oppure di un Sartre, raffinatamente racialistes. La potenza delle idee, quando sono nelle mani “giuste”, consiste nel fatto che, come in questo caso, si può essere ad un tempo a favore e contro l’immigrazione, a favore e contro il localismo etnicista… Questo è il vero “gramscismo” al potere, l’occupazione di tutto lo spazio del pensabile.
La cabala progressista in tema di ecologia raggiunse, già alcuni anni fa, uno dei suoi vertici allorquando si parlava di “ecofemminismo”, un termine nel frattempo messo in sordina: la tesi di Ariel Salleh, uno dei promoter della trovata, era che l’uomo è cattivo, distruttore, violento, perché ha dimenticato la sua parte femminile, vicina alla terra, alla vita, al nido. L’ecologia non sarà mai così profonda, dunque, fino a quando non ci saremo liberati del maschilismo (sempre definito fascistoide), per abbracciare la concezione materna dell’essere. Sono i medesimi argomenti che settant’anni fa aveva trattato Ludwig Klages nella sua celebrazione dell’Eros cosmogonico, poi ripresi da Walther Darré e dal suo movimento per il sangue e il suolo: quella materna, femminile, è la dimensione vera e autentica, è popolo, è terra propria, è sangue delle generazioni, è stirpe.
Noi assistiamo impassibili all’esaurimento degli indici ideologici e al loro totale depotenziamento, gestito da una sub-cultura generica e impolitica che, nel suo veicolare tutto e il contrario di tutto senza trarre le ultime conseguenze politiche, è perfettamente funzionale al sistema globalizzatore.
Luca Leonello Rimbotti
Fonte: Il Fondo Magazine
giovedì 18 marzo 2010
Le ragazze italiane
mercoledì 17 marzo 2010
Campane elettorali - 1
Questo un primo giro d’orizzonte di questa campana elettorale. Campana, non campagna, perché i sinonimi contenitori per la raccolta differenziata continuano ad essere gli oggetti del maggiore desiderio degli attacchini. Rotondi, occhieggiano dai parcheggi fornendo uno spazio leggermente sferico e un ideale sfondo verde ai faccioni ammiccanti degli aspiranti onorevoli regionali. E pazienza se, sotto ai manifesti, finiscono le istruzioni su come differenziare vetro, plastica, carta. Sono altri i rifiuti oggi in bella vista sulle campane… (1. continua...)
martedì 16 marzo 2010
Le Palle al Balzo......
Forum Italia Civitavecchia aderisce a Generazione Italia
Tempo di Elezioni....
Democrazia, democrazia.......
venerdì 12 marzo 2010
giovedì 11 marzo 2010
Multisala, coraggio e identità per i giovani di destra....
Giovane Italia: "Ben venga il multisala" (da TRC giornale che gentilmente ringraziamo)
11 Marzo 2010
Il circolo locale della Giovane Italia apprende con piacere e plaude alla notizia del concretizzarsi della realizzazione del multisala nella nostra città. Questo insieme ad altri punti del programma Moscherini è tra quelli presi più a cuore, dai giovani e dal circolo stesso e sono rimasti profondamente contenti dell'annuncio fatto dal Sindaco nei giorni scorsi e applaudono a questo importante progetto che in tempi brevi, potrà diventare realtà.
“Il multisala a Civitavecchia -sostiene Giuseppe Flacchi Dirigente Provinciale di Giovane Italia Pdl- è uno dei tanti progetti inseriti all'interno del programma Moscherini, che grazie ad un'ottima azione di questa amministrazione stanno diventando realtà. Era uno dei punti a cui tenevamo molto e siamo felici dell' annuncio del Sindaco e siamo sicuri che questa amministrazione del fare, porterà a termine a breve anche questo importante progetto, che vedrà lo smettere di un pendolarismo dei giovani e non giovani, nei comuni limitrofi, che non era qualificante per una città importante e strategica come Civitavecchia.”
martedì 9 marzo 2010
Il circo dei commenti anonimi.....
La prima è quella di diffidare dei provocatori, di sbirraglia e di chi campa della visibilità altrui. La seconda è quella di dare credito a ciò che dicono le organizzazioni in via ufficiale e non a coloro che si spacciano per tali, in forma anonima su web. La terza è che se ha qualcosa da dimostrare, la dimostri, non la minacci. Ancor prima di non aver interesse per le elezioni, non abbiamo interesse per la politica come la si intende adesso. Il problema non si pone. L'unica cosa che vale ad oggi, è che il nostro percorso si arricchisce sempre di più, ne abbiamo prova ogni giorno, nel nostro silente lavoro. A tale proposito cogliamo l'occasione per ringraziare chi ci mostra ogni giorno attenzione, supporto e ci dà sostegno.
Non programmi ma Uomini Nuovi.
C.Z. Codreanu
Cane non morde cane....
Gli scivoloni nelle presentazioni delle liste hanno tuttavia prodotto una ventata tale da alzare il velo e far intravedere cosa esso nasconda. Un’intera classe dirigente è stata gettata nel panico, messa davanti alla impensabile prospettiva di aver speso centinaia di migliaia di euro (a persona, s’intende) senza più la certezza del rientro dall’investimento. Ma il miraggio stesso dell’alternanza è finito nel tritacarne dei ricorsi, della burocrazia, della magistratura. Ed ecco allora il coup de theatre: Pannella, pater della piemontese Bonino che andrebbe a conquistarsi da sola il Lazio con una novella Porta Pia, chiede il rinvio delle elezioni e la sanatoria di tutte le liste. Strano, per chi ha fatto sapere di aver rinunciato al cappuccino per giorni e giorni proprio per “salvaguardare la legalità nella presentazione delle liste”.
Cosa c’è dietro? Lotte interne al “centro-sinistra” perché il Pd vuole il grosso della torta così facilmente conquistata? Un rigurgito d’abortismo della Bonino, che vuol abortire ormai anche se stessa? Più probabilmente c’è solo il terrore di far cadere lo spaventapasseri dell’alternanza, di aprire uno spazio politico mai esistito e quindi di dover riconoscere un’opposizione altra da quella che si è scelta, “fuori dall’alternanza”, con esiti imprevedibili.
Tale è il livello di collusione: questo centro-destra non esisterebbe senza questo centro-sinistra e viceversa. D’altronde nessuno guarderebbe un film nel quale l’antagonista muore al primo fotogramma. The show must go on, perciò, e tutti gli attori si presentino in scena a recitare il copione, tra gli applausi del pubblico in sala, che crede così di partecipare al “gioco” democratico e invece dovrebbe, più semplicemente, cominciare a pensare di... cambiare gioco.
La libbra di carne avvelenata da Moni Ovadia al Teatro Traiano
(Da TRC giornale che gentilmente ringraziamo)
Il teatro militante, dell'impegno e della rappresentazione didattica approda al Traiano nelle tre rappresentazioni di "Shylock il mercante di Venezia in prova" proposto da Moni Ovadia che ne cura la scrittura e la regia con Roberto Andò. Una rappresentazione difficile da dimenticare per intensità e teatralità con Shel Shapiro nei panni dell'ebreo. La prova generale di cui parla il titolo avverte lo spettatore che non si troverà a seguire il Mercante di Venezia di Shakespeare con il suo lieto fine e le annesse riflessioni sul denaro, il potere, la crudeltà dell’animo. Ad andare in scena è il teatro militante, la lezione ricca di citazioni, provocatoria e potente di Moni Ovadia che comanda la scena dal suo trespolo. Non è il teatro classico che i forzati dell’abbonamento, per dirla con una citazione dello stesso Ovadia, magari digeriscono perché in scena c’è il protagonista con carriera cine televisiva alle spalle. Qui l’impatto è forte, e se qualcuno si alza e se ne va, se il dubbio domina il dopo spettacolo, è perché questo teatro è diventato raro e difficilmente appagante, impegnativo e poco o nulla edificante. L’ospedale manicomio mattatoio che domina la scena con le reliquie di carne umana appese ai lati e da un enorme schizzo di sangue sopra uno specchio sul fondale è il luogo in cui si svolge la lezione. La vicenda di Shylock, uno Shel Shapiro in barella, viene condotta dal regista Moni Ovadia con incursioni frequenti sul tema: il teatro nel teatro, i personaggi che rappresentano se stessi come nei Sei personaggi pirandelliani, che educano il pubblico con le ballate dell’orchestrina nel più classico Brecht. E allora più che la storia di Shakespeare viene proposto con durezza, con l’urlo ricorrente di Moni Ovadia, il filo spinato che congiunge la diversità: l’ebreo Shylock l’archetipo dello strozzino senza nessuna umanità da cui deriva la convinzione antisemita che culminerà con l’olocausto, e poi l’omosessualità di Antonio, appena accennata in Shakespeare, e qui messa nella giusta evidenza con l’effeminato Bassanio, come la figura del rom che compare nel finale e la cruda versione di Porzia seminuda e sempre pronta all’amplesso. Difficile riportare gli elementi che compongono la lezione. Una rilettura molto limitata che non può afferrare i tanti riferimenti alla contemporaneità, compresa lo sferzante accenno al triste panorama teatrale di oggi e ai forzati dell’abbonamento. Uno spettacolo con un impatto devastante, di teatro impegnato, su cui occorre pensare e riflettere a luci spente e anche dopo. Una grande prova di teatro, curata nei particolari e nei personaggi, con un gruppo bravissimo d’interpreti a cui va il merito di saper sostenere il difficile compito di sostanziare le forme, di offrire contenuti, magari complessi e scomodi, senza ammiccamenti. E questo ha lasciato qualche perplessità e tenuto a bagno maria il pubblico del Traiano.
Preferite..... l'originale...
http://it.wikipedia.org/wiki/Il_mercante_di_Venezia
venerdì 5 marzo 2010
2010: i comunisti della perla scoprono il gramscismo!
Iniziano dal Liceo scientifico, passano per l'agesci e via via dall'ambientalismo light arrivano al berlinguerismo culturale. Ultima in pole position l'iniziativa "culturale" sull'8 Marzo. Bene, noi siamo molto attenti, del resto nel paese non ci vuole molto a capire chi anima una attività piuttosto che un'altra. Si riconosce chi anima il partito della rifondazione e contemporaneamente produce inziative parallele di suporto. Una prece per Vladimir Ulianov, i comunisti si sono letti i "Diari dal Carcere"..... da rivoluzionari son diventati "revisionisti".... o socialdemocratici? Continuate così magari passando per Gramsci, arrivate a Croce, fate una giravolta sull'attualismo gentiliano, vuoi vedere che diventate "fascisti di sinistra"?
Non Programmi ma Uomini Nuovi!
Oltre all’attenzione rivolta ai media locali ed alle attività del centrodestra e delle destre del comprensorio per comprenderne le dinamiche (esterne ed interne), stiamo rapidamente allargando il nostro raggio d’azione. Stiamo progettando momenti di selezione, formazione e di ricreazione. Certo, il periodo elettorale – soprattutto con le fibrillazioni legate a lista sì lista no lista iamme, non è il periodo migliore ma, non ce ne preoccupiamo. Tanto ormai lo sappiamo, tra qualche tempo, si tornerà al solito trans trans quotidiano. Ad occuparsi di politica, formazione, territorio e azioni concrete si rimarrà come al solito in pochi. Quello che a noi basta è l’esser conosciuti da una minoranza attenta, che sa riconoscere chi lavora silenziosamente con dedizione e approfondimento. Il resto sarà tutto conseguente, passo dopo passo.
Non programmi ma uomini nuovi! C.Z. Codreanu
Bucarest, 12 Febbraio 1937
I DIECI COMANDAMENTI
a cui il legionario deve attenersi per non deviare dalla sua strada gloriosa in questi giorni di oscurità, di sventura e di tentazione satanica. Affinché tutto il mondo sappia che noi siamo legionari e restiamo legionari per l'eternità.
1. NON CREDERE in nessun modo alle informazioni, alle notizie sul movimento legionario lette in qualunque giornale -anche quando questo sembri nazionalista- o sussurrate all'orecchio da agenti o pure da uomini onesti. Il legionario non crede se non all'ordine e alla parola del suo Capo, Se questa parola non viene, significa che nulla è cambiato e che il legionario prosegue tranquillo avanti per la sua strada.
2. STAI BENE ATTENTO con chi hai a che fare. E valutalo come si deve, sia quando e un avversario che vuole ingannarti, sia quando è un amico stolto che è stato ingannato da un avversario.
3. GUARDATI come da una grande calamità dallo sconosciuto che ti esorta a fare qualcosa. Egli ha un interesse e vuole perseguire il suo interesse tramite te o vuole comprometterti di fronte agli altri legionari. Il legionario agisce soltanto dietro ordine o per sua propria iniziativa.
4. SE qualcuno vuole tentarti o comprarti, sputagli in faccia. I legionari non sono né stupidi né merce d'acquisto.
5. EVITA coloro che vogliono farti doni. Non accettare nulla.
6. ALLONTANATI da coloro che ti adulano e ti lodano.
7. DOVE esistono soltanto tre legionari, costoro vivano fra loro come fratelli: Unità, unità e ancora unità! Sacrifica tutto, immola te stesso, i tuoi desideri e tutto il tuo egoismo per questa unità. Essa, l'unità, ci darà la vittoria. Chi è contro l'unità, è contro la vittoria legionaria.
8. NON PARLAR MALE dei tuoi compagni. Non accusarli. Non mormorare all'orecchio e non tollerare che ti si mormori.
9. NON SPAVENTARTI se non ricevi ordini, notizie, risposte alle lettere, o se ti pare che la lotta ristagni. Non allarmarti, non prender le cose sul tragico, ché Dio e al di sopra di noi e i tuoi capi conoscono la via giusta e sanno quello che vogliono.
10. NELLA TUA SOLITUDINE prega Iddio, in nome dei nostri morti, affinché ci aiuti a sopportare tutti i colpi sino alla fine delle sofferenze, sino alla grande risurrezione e alla vittoria legionaria.
Marzo 1935 Corneliu Zelea Codreanu
mercoledì 3 marzo 2010
Il consiglio comunale dei giovani (dove sta?)
Le parole del presidente dell'assemblea ci lasciano veramente perplessi, un anno per ambientarsi?? non mi sembra che il consiglio dei giovani sieda nella stanza dei bottoni, da statuto è un'organo che puo solamente fare delle proposte al governo locale per quanto concerne la politica giovanile. Considerando il fatto che questa è la prima esperienza che la nostra realtà sperimenta a nostro parere si poteva veramente fare di più...specialmente da parte di chi, interrogato a proposito risponde con frasi tipo "e l'amico tuo che fece?", risposte che non dovrebbero essere usate cosi incautamente poichè renderebbero il discorso che si sta facendo veramente più ampio e a volte è veramente inutile parlare con chi non vuol sentire.
lunedì 1 marzo 2010
Nein Carbonen!
Inquinamento: se ne parla in un convegno *01-03-2010 20:27*
I no coke domani nella Perla per parlare dei problemi legati alla centrale a carbone
All’assemblea si parlerà anche di osservatrio ambientale, inceneritori e discariche
Un tranquillo week end di paura......
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Parco Almirante, battute la vetriolo tra Rifonadazione comunista e Forum Italia |
27-02-2010 20:58 S. MARINELLA. Dopo la decisione della giunta Bacheca di intitolare l’area di via Saffi al noto personaggio politico |