sabato 2 febbraio 2013

Oltre ogni velleità, per coniugare politica e formazione militante


 Lottare al giorno d’oggi non significa più sbandierare in giro la propria appartenenza senza concretezza, né criticare continuamente la politica o sbraitare slogan a vanvera, per ritrovarsi a progettare chissà quali azioni velleitarie, fumosi  presidi...nemmeno le piazze servono più tanto al giorno d’oggi. Noi non giochiamo a Dungeons and Dragons, muovendo pedine, progettando chissà quali scontri contro chissà chi. La lotta al giorno d’oggi significa anche altro. Per combattere bisogna innanzitutto mettere in gioco sé stessi, il proprio tempo a disposizione a discapito dell’egoismo, e convincersi che oggi per combattere il sistema bisogna dedicarsi alla dottrina dell’azione impersonale, svolgendo attività che possono sembrare inizialmente misere e semplici, ma che se applicate con un certo metodo e da determinate persone possono portare grandi risultati. Lo stile è ciò che ci rende differenti dagli altri, l’azione e la nostra dottrina, a differenza dei cialtroni democratici che ci riempiono di ronzanti parole inconcludenti. Una nostra iniziativa, pur se piccola, non sarà mai fatta senza una logica, senza un senso, senza rigore. Benché piccolo, il frutto della nostra militanza è l’intento di un duro lavoro svolto con cognizione e serietà, sperando che il nostro sforzo catturi l’attenzione di chi vede in noi un agire diverso, bello e vero. Una pressa può diventare allora una canna da fuoco, un libro o un volantino un proiettile;  le armi sono queste, se usate bene la gente le nota. Perché la gente, nel pantano confusionario di oggi, ha sempre più voglia di Verità e concretezza.  Non si combatte più con slogan, sbandieramenti, appostamenti, o meglio non solo. Oggi si combatte con l’azione quotidiana verso l’attività che svolgiamo, ed è questo che diversifica ciò che facciamo dal marasma dei cialtroni della politica attuale. 

Elio C.

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