domenica 28 luglio 2013

Il Prof. Luciano Pranzetti, scrive al Sindaco Bacheca

Più di una volta abbiamo stigmatizzato come i media locali, poco prima ed ancor di più a seguito della vittoria del Sindaco Bacheca alle elezioni comunali, si siano appecoronati con una cupidigia di servilismo che fa tremare i polsi.
Questi paladini del pluralismo dell'informazione e della libertà di stampa, ripropongono - con la lettera del Prof. Pranzetti - lo stesso schema. IL SILENZIO. Il loro guaio è che ormai, con i social media, questa cortina di ferro mostra delle fessure ed è ormai incrinata. Bene così, i nostri assidui lettori con questo articolo apprezzeranno le tesi del Prof. Pranzetti e al tempo stesso troveranno confermate le idee che spesso riserviamo alla nuova amministrazione di Centrodestra.

Lettera aperta al Sindaco Bacheca

Sig. Sindaco: mi permetto, quale cittadino e suo elettore, di esporle una mia cortese ma franca riflessione, con susseguente relativa domanda, in merito ad alcune deleghe in questi giorni da lei distribuite. Va da sé che le considerazioni che seguiranno non  intendono minimamente – sia chiaro – qualificarsi come giudizio etico sulle persone che, per necessità, saranno nominate. Ciò sia perentoria premessa. Il significato che riveste questa mia sta collocato nelle categorie della trasparenza e della corretta informazione. E dunque: nei giorni precedenti il primo turno elettorale,  così come prima del ballottaggio, in quei magnifici ed affollati incontri preelettorali tenutisi allo Sporting Club, lei, sollecitato da talune indiscrezioni di stampa e da alcuni sostenitori colà presenti, pubblicamente e nettamente affermò che, al di là dei normali, doverosi ed istituzionali rapporti, non erano in agenda né in programma futuri incarichi o deleghe o concessioni a chi, da molto tempo prima o da qualche settimana, defilandosi dalla sua maggioranza, le aveva manifestato aperto dissenso tanto da costituire, essi, liste personali o escludendosi in proprio. Nella fattispecie, ella affermò che né per l’ex vicesindaco  Sig. Eugenio Fratturato né per l’ex delegato alla cultura Sig. Pino Galletti, erano da ipotizzare cariche alcune. Giammai. Ne seguirono applausi ed approvazioni. Ma si sa, il tempo è un gran medico e, lentamente lenisce piaghe, ferite e malori. Sorprende, però, che in così brevissimo lasso, sanatesi le asperità, lei abbia creduto opportuno ribaltare il suo convincimento al punto da conferire la  vicepresidenza del Consiglio al Sig. Eugenio Fratturato e il reincarico alla cultura al Sig. Pino Galletti. Non mi è difficile pensare che la nomina del Sig. Fratturato sia, peraltro, da considerare come equa distribuzione di quote spettanti alla minoranza, e Fratturato, infatti, è sito nella minoranza, ma mi è assai arduo collocare quella di Galletti in analoga posizione. La direttiva europea 95/46/CE, relativa alla riservatezza personale non vieta che lei voglia, possa e debba rendere note le motivazioni che stanno alla base del suo ripensamento. 

I personaggi citati sono pubblici in termini politici e, perciò, soggetti a rendere conto soprattutto a chi non li ha votati ma che se li trova, con il chiarimento sopra espresso, sui banchi dell’Amministrazione a cui erano stati ostili. Ne gioverà la fiducia dei cittadini verso il suo operato, Sig. Sindaco, e l’incitamento per i nuovi – si fa per dire – collaboratori ai quali, nell’augurare buon lavoro per il bene comune, chiediamo, con la stessa cortesìa, di rappresentare gli scenarii, che non dubitiamo essere validi e serii, entro i quali si è potuto rinsaldare la fiducia tra essi e il Sindaco.

Cordialmente
Prof. Luciano Pranzetti   

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