giovedì 15 ottobre 2015

Thomas Sankara 21/12/1949 - 15/10/1987


“Imperialismo, un sistema di sfruttamento che non si presenta solo nella forma brutale di coloro che con dei cannoni vengono ad occupare un territorio, ma più spesso si manifesta in forme più sottili, un prestito, un aiuto alimentare, un ricatto.”

“L’imperialismo, attraverso le multinazionali, il grande capitale e la potenza economica è un mostro senza pietà, dotato di artigli, corna e denti velenosi. E’ spietato e senza cuore”; “Per l’imperialismo è più importante dominarci culturalmente che militarmente. (...) Il nostro compito consiste nel decolonizzare la nostra mentalità”

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Posted by Azione Punto Zero on Martedì 6 ottobre 2015

mercoledì 14 ottobre 2015

Il Generale Hamedani, è morto anche per noi



L'ufficio delle relazioni pubbliche del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica dell'Iran (Pasdaran), ha ufficialmente annunciato che il generale di brigata Hossein Hamedani, quattro giorni fa, è stato assassinato in un agguato dei terroristi dell'ISIS nella periferia della città di Aleppo, in Siria, mentre era impegnato in un'operazione militare anti-ISIS.
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Dono del Popolo ...Iraniano all'umanità, nella lotta al terrorismo e sulla via della salvaguardia della pace nel mondo...
مِنَ الْمُؤْمِنينَ رِجالٌ صَدَقُوا ما عاهَدُوا اللَّهَ عَلَيْهِ فَمِنْهُمْ مَنْ قَضى نَحْبَهُ وَ مِنْهُمْ مَنْ يَنْتَظِرُ وَ ما بَدَّلُوا تَبْديلاً

lunedì 12 ottobre 2015

Dietro al Nobel al nobel della Alexievich c'è la propaganda anti-Putin


La farsa dei Nobel continua. Premio assegnato a chi sfoggia la solita minestra riscaldata di luoghi comuni, con tanto di critica alla dittatura Russa (ma che strano!) del "nuovo Stalin"
(Fonte: http://www.ildiscrimine.com)
Quando ho saputo che il Premio Nobel per la Letteratura era andato ad una scrittrice bielorussa, mi son detto subito: ne approfitteranno per attaccare Putin.Voglio essere ancor più preciso: ho pensato che gliel’avevano dato proprio per attaccarlo.E regolarmente ci ho preso.
Svetlana Alexievich non ha ancora messo in tasca il bel gruzzolo che spetta ai vincitori che già s’è messa ad esternare “autorevoli” e malevole dichiarazioni sul conto del presidente russo Vladimir Putin, del quale ella “non rispetta” l’idea di Russia. Cioè, la Russia è fantastica se parliamo di scienza e letteratura, ma come ci si addentra nella politica il novello oracolo, dal quale già pendono gli avidi lettori della letteratura anti-putiniana, ci ammannisce con le trite e ritrite lamentazioni sulla “dittatura” ed il “fascismo” che avrebbero nel Cremlino il loro centro propulsore. Non c’è che dire: molto originale per una scrittrice di romanzi.
Putin, per la Alexievich (che è per metà ucraina), fomenterebbe l’odio verso gli ucraini, il che è assolutamente falso perché semmai sono i vari fantocci del regime di Kiev (molti dei quali stranieri, ma graditi alla Cia) ad alimentare un nazionalismo fanatico anti-russo che ha provocato tante sofferenze agli abitanti delle regioni orientali russofone e danni enormi anche alla popolazione della parte occidentale, resasi conto troppo tardi della fregatura di “Euro-Maydan” resa possibile anche da quei professionisti della sovversione intellettuale che sono i “dissidenti”.
Ma quello che qui interessa è rilevare come questi “premi”, elargiti da conventicole “elitarie” sul cui conto girano racconti non proprio rassicuranti, abbiano decisamente fatto il loro tempo. Non che all’inizio avessero tutto questo senso, per carità. Ma almeno si può fare uno sforzo e collocarli in quel clima di proto-globalizzazione che ha prodotto la Società delle Nazioni (l’antesignana dell’Onu), le Esposizioni Universali ecc.
Oggi, quando dal cosmopolitismo e dall’internazionalismo anche un po’ ingenuo si è passati alla cosiddetta “globalizzazione” dal volto disumano, queste manifestazioni dalle quali devono uscire i nomi dei “benefattori dell’umanità” posti davanti alle opinioni pubbliche come fari e guide emanano sempre più un odore di falsità ontologica, che giunge ad ammorbare l’intero pianeta col suo fetore quando viene assegnato, in gran pompa, il “Nobel per la pace” (preventivo!) ad un genocida scatenato.
La massa, abituata a considerare questi riconoscimenti come una sorta d’investitura divina (e non l’esito di una combine tutta umana condotta senza esclusione di colpi) dovrebbe stare un tantino più accorta. O quantomeno accorgersi quando un “premio Nobel” si trasforma immediatamente in un megafono della propaganda atlantica. Che ha un gran bisogno di voci “autorevoli” nel momento in cui la Russia, in Siria come in Ucraina, va al contrattacco. Forse, questa signora così disponibile a prestarsi a certi giochetti, dovrebbe prendere esempio da un altro premio Nobel per la Letteratura. L’italiana Grazia Deledda, aggiudicatoselo nel 1926.
La Deledda, che di politica comunque si disinteressava, non approfittò della visibilità ottenuta per attaccare il capo del governo del suo Paese. Anzi, secondo quando riportato da alcune fonti, portò il suo saluto ai fascisti italiani residenti a Stoccolma, il cui rappresentante la venne ad incontrare alla stazione senza che la famosa scrittrice si lasciasse andare a manifestazioni d’antifascismo più o meno spettacolare e a buon mercato. Questo si chiama essere delle persone serie. Serie perché non si prestano a giochetti squallidi. E serie anche perché, pur avendo molto da dire ma non interessandosi strettamente di politica, preferiscono tacere e godersi la compagnia dei propri connazionali, “cattivi” e non.
Oggi, invece, ogni Nobel, ogni Oscar, ogni premio di questo mondo di cartapesta viene quasi senza eccezione attribuito per “meriti” che esulano da quelli per i quali – se proprio vogliamo accettare la logica dei “premi” – ciascun candidato dovrebbe meritarsi un così alto ed universale riconoscimento.

sabato 10 ottobre 2015

Comunicato APZ | Da mafia capitale a pasticcio litorale

Santa Marinella: investito dalla informativa della Guardia di Finanza l'operato di membri  e personalità troppo prossime all'amministrazione del Sindaco Bacheca.

Di fronte all’informativa della Guardia di Finanza, resa pubblica in questi giorni, che ha portato in evidenza gli immorali rapporti di alcuni esponenti e alcune personalità prossime alle amministrazioni comunali del litorale a nord di Roma, da Cerveteri a Civitavecchia, gli interessati non mostrano alcune intenzione di arrendersi alle evidenze.
Non un cenno di pentimento, non un passo indietro, addirittura minaccia di querele. A spese di chi poi? Magari dell'amministrazione comunale, cioè nostre.
Non siamo per il festival della forca, né intendiamo partecipare al tiro al piccione, però l'indagine sta facendo emergere un vero e proprio ramo di quella che è stata definita Mafia Capitale. Alla qualificata azione criminale espressa a Roma, siamo però di fronte alla sagra dei rubagalline. Noi di Azione Punto Zero, abbiamo sempre stigmatizzato il comportamento inadeguato dell'Assessore Cucciniello e le intercettazioni - a noi non interessa il dato giudiziario - fanno emergere il fatto che anziché preoccuparsi delle varie emergenze sul territorio, si premurava di mantenere buoni rapporti con persone di cui non avrebbe nemmeno dovuto avere il numero di cellulare. Altri discorsi attengono ai professionisti della solidarietà come il Dott. Di Giuseppe che intende riempire la De Carolis "de Negri" (.cit.)

Ci auguriamo che tutte le forze politiche, realmente antagoniste e radicali a questo sistema, chiedano le dimissioni dell'Assessore Cucciniello e inoltre chiedano al Sindaco di riferire in consiglio comunale lunedì. È davvero ignobile che chi spende il proprio tempo per mostrare gli artigli altrove, a Santa Marinella sotto le stesse insegne, faccia il pesce in barile contro la tracotanza del potere.

Speriamo inoltre che tutte le forze sane del paese, facciano sentire la propria voce, ci auguriamo che le forze politiche che sostengono questa maggioranza prendano le distanze da tali comportamenti, auspichiamo che i singoli esponenti politici affermino pubblicamente la loro estraneità a questo genere di pratiche. Chi non si schiererà contro questa casta politica e non ne prenderà le distanze, sarà ritenuto complice.

È finito il tempo delle scuse a mezzo stampa. È arrivato il momento in cui la verità è venuta a galla. Non ci sono più uscite di sicurezza, magari con una presenza massiccia al consiglio comunale di lunedì prossimo, ai potenti signori della solidarietà pelosa una schiarita alle idee, risulterebbe più facile.

Il Direttivo di Azione Punto Zero

mercoledì 7 ottobre 2015

USA, il 2015 ti ha smascherato



(Fonte: http://it.sputniknews.com)

Il 2015 verrà ricordato sui libri di storia come un anno fondamentale nell’avventura del genere umano su questa terra: l’anno in cui la menzogna americana s’è mostrata a tutti per quello che è. Nuda, senza più veli, perché altro non poteva più fare.

Sono anni, decenni, secoli addirittura, che l'America taglieggia, deruba, preda, attacca e distrugge (per "ricostruire"!), usando la più grande macchina di raggiro mai messa in piedi: i cosiddetti "mass media".
Anche solo mantenendoci a questi ultimi anni (non sia mai detto che la nostra "liberazione" venga messa in discussione!), ne abbiamo sentite di tutti i colori pur di giustificare le intenzioni malvagie degli Usa: "armi di distruzione di massa", "esportazione della democrazia", "violazioni dei diritti umani", "brogli elettorali", "intervento umanitario", "bombardamenti chirurgici". La lista dei pretesti escogitati dall'America per attaccare a destra e a manca è praticamente senza fine, perché senza fine è la brama di sottomettere e sfruttare tutto e tutti.
Una serie inesauribile di frottole con tanto di teatrino (come quella sull'antrace iracheno) che tutto il mondo a loro sottomesso ha dovuto fagocitare a colazione, pranzo e cena, quando per un'inveterata quanto nociva abitudine ci si piazza davanti ad un telegiornale.
Col passar del tempo, effettivamente, sono sempre più quelli che qualche dubbio sulle amorevoli e filantropiche intenzioni americane se lo sono posto (la favola dell'11/9 è troppo grossa), ma in qualche modo, coi loro giochi da illusionisti della politica e della "comunicazione" (si pensi alla carta del "presidente di colore"), sono riusciti ancora a tirarsi dietro un certo consenso.
Ma è bastato l'inizio dei raid aerei russi in Siria a far saltare il tappo sul pentolone delle bugie dell'America. Un pentolone dal quale è uscito di tutto e di più: "Mosca attacca i nemici di Assad" (e cosa dovrebbe fare, di grazia???); "la Russia deve coordinarsi con la Comunità internazionale" (che coraggio, detto da chi fa da sempre come gli pare); "i raid russi provocano vittime civili, tra cui bambini" (ma guarda un po', all'improvviso sono diventati dal cuore tenero!).
 Il culmine di questa fuoriuscita di liquami nauseabondi (perché questo è l'odore dell'essenza, del concentrato dell'impostura) è stato il senatore McCain, che ha strillato — subito ripreso da tutte le solerti agenzie occidentali, senza più una stilla di senso del ridicolo: "La Russia attacca i ribelli finanziati dalla Cia!".
Il cerchio si chiude: a forza di menzogne si finisce per dire la verità.
Un momento che prima o poi doveva arrivare. Quello in cui i peggiori delinquenti, ladri e truffatori che la storia umana abbia mai visto confermano le stesse identiche cose che un'informazione cosiddetta "alternativa" — che ovviamente, anche se letta da tutti, non ha diritto di cittadinanza sui "grandi media" — ripete incessantemente da anni. 
A credere (per contratto) alle panzane americane sono davvero rimasti solo certi giornalisti ed il loro contorno di politicanti da strapazzo di un'Italia che, anche solo a giudicare dai commenti dei lettori di qualsiasi testata, sta con Putin e la Russia, ma che rischia di essere trascinata nel baratro nel quale, assieme alle sue menzogne, finirà presto l'America.

lunedì 5 ottobre 2015

Nanni De Angelis [ in memoriam ]

Nanni De Angelis, presente!

5/10/1980 - 5/10/2015


venerdì 2 ottobre 2015

“Non morirò del tutto” – Recensione presentazione del libro postumo di R. Sermonti (Latina – 26.09.2015)

non-moriro-del-tutto
Pubblichiamo di seguito la recensione della conferenza di sabato, più relativo video, in ricodo di Rutilio Sermonti.
26 settembre 2015, un sabato pomeriggio uggioso a Latina caratterizza questa nuova ‘trasferta’ dellaComunità Militante RAIDO a Latina. Qualcuno potrebbe pensare che questo tempo, quasi per la cosmica legge delle analogie, rifletta oggi il nostro stato d’animo, ma così non è. Quando un guerriero conquista la gloria è in realtà un tripudio festante, ed è così infatti che i nostri cuori, ardenti per la vita infuocata di Rutilio che è stata richiamata alla memoria, sono trasaliti, al risentire le sue parole, ad imprimere nei cuori il suo esempio, a proiettare nel futuro i suoi insegnamenti.

Tutto questo, ma non solo – perché di fronte a questi esempi le corde dell’anima vibrano melodie indescrivibili, inesprimibili, elevando le soggettività in una più elevata dimensione comunitaria, – sabato pomeriggio è stato “Radici e futuro”: l’evento ospitato dalla sede dell’Associazione Culturale Passepartout e organizzato da questa insieme alle comunità RaidoAriesNuove Sintesi, alla Fondazione Hispano-Latina ed all’Associazione Campo della Memoria.
Un evento che è anche stato “presentazione libraria”, seppur in assenza (fisica) dell’Autore, con la presentazione di “Non morirò del tutto”, libro postumo e testamento spirituale di Rutilio. Ad introdurci il libro è stato Mario Consoli, direttore responsabile de L’Uomo liberoseguito poi dall’intervento di alcune delle Comunità organizzatrici.
I rappresentanti di tutti questi gruppi ci hanno regalato testimonianze di vita di-e-con Rutilo, santificata dal  cristallino cameratismo, dal rapporto virile e schietto che con lui s’instaurava, grazie a quella capacità di penetrazione dell’anima che può brillare solo nello sguardo, caldo e vitreo allo stesso tempo, di un combattente della Repubblica Sociale Italiana e delle Waffen-SS.
 Lui era Rutilio, molto semplicemente il camerata che trascinava i cuori al fronte, che fosse quello dei campi di battaglia o ancora quello della cultura, dell’arte e delle idee. Perché anche in questo lui, già combattente e militante, ma anche pittore, scrittore e fine intellettuale, era in prima linea. Un modus vivendi che ha reso integrale la sua vita, alla stregua dell’uomo nuovo integrale paventato già dai fascismi. Il camerata, insomma, che continua a trascinare i nostri cuori anche oltre il suo trapasso. In questi casi non è di morte, infatti, che si può parlare.
A chiudere l’evento è stato un video commemorativo, curato dalla Comunità Militante RAIDO, in cui è stato possibile rivivere tutti i momenti della sua milizia: dalla partenza per il fronte imbracciando il fucile, alle riunioni informali con i ragazzi che lo andavano a trovare e per i quali la sua porta era sempre aperta, i momenti, questi, che lui preferiva, perché i più ricchi e gravidi. Non sarebbe onesto celare, a questo punto, l’emozione palpabile il tutto l’uditorio, la pelle d’oca all’udire la sua voce amorosa ma perentoria che ci sprona ancora alla battaglia.
Una cena comunitaria ha chiuso l’evento, tutti si sono ritrovati attorno ai tavoli, come quando lui era ancora fisicamente presente. Tutto questo perché, Rutilio, non sei morto del tutto. Perché noi non ci fermeremo mai… anzi, NIEMALS!
(Fonte: www.azionetradizionale.com)

Intervento di Stelvio Dal Piaz, combattente della RSI, in occasione della commemorazione per i Caduti di Rovetta


Alla cerimonia di commemorazione per i Caduti di Rovetta
Posted by Raggruppamento Rsi Delegazione Lazio on Lunedì 28 settembre 2015