venerdì 24 settembre 2010

U.S.A. e inietta

Le hanno offerto – anelito di democrazia – una torta di mele. L’hanno messa – impeto d’umanità – sul lettino. Poi l’hanno coperta – estremo atto di pudore – con un telo blu. E infine le hanno iniettato la dose letale, scrutando con occhio scientifico i tredici minuti d’agonia che la Migliore Civiltà del pianeta, quella che ha decretato la Fine della Storia, le ha inflitto alzando al soffitto muto le sue sordide sentenze con tono nasale. Sappiamo di Teresa Lewis che ha rivolto richieste di perdono oltre il vetro, verso la figlia che assisteva al suo patibolo. Sappiamo che la dead woman walking, con gravi disturbi psichici, ha pregato; che ha cercato di dissimulare il terrore della morte pregando per tutta la giornata della sua esecuzione. Il telefono che collegava alla “sala della morte” la stanza del Governatore della Florida (vale scriverne il nome: Robert Mc Donnell, detto “Bob”) è rimasto muto: nessuna grazia last minute, nessuna offerta di cambio per il “pacco” al veleno finito in mano a questa concorrente di una versione un po’ più macabra di “Affari tuoi”. Il “dottore”, in questo caso sì, si è rivelato infame. Aspettiamo ora le sirene alzarsi da oltre oceano e, di qua di esso, lo stracciamento di virginali vesti rompere all'unisono il silenzio per la prossima Sakineh in odore di pena capitale in Sudan, Somalia, o qualche altro stato canaglia contro il quale è fin troppo facile scagliarsi. L'ennesima “prima pietra”, tanto, l’hanno già scagliata. In Virginia.

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