La differenza tra noi e gli altri è molto semplice. Portiamo profondo rispetto a chi muore combattendo, sempre! I borghesi se ne fottono, i compagni insultano. E' sempre così e non ce ne curiamo.
Allo stesso modo però dobbiamo avere le idee chiare. Sarebbe sicuramente più onorevole per loro dire le cose come stanno, sono caduti combattendo in una sporca guerra, che noi non condividiamo e non per una efebica missione di pace, non per una missione umanitaria. Chi blatera "come donna e come madre", chi parla dei "nostri ragazzi", chi ciancia di "quelli che vanno solo per i soldi" in realtà li offende.
Hanno deciso di combattere e sono morti in guerra. Si dicano le cose come stanno, gli si renderà onore. APZ
Profondo rispetto per i militari uccisi e massimo sdegno per i politici che mandano a morire i nostri giovani in terra straniera per sostenere gli esclusivi interessi economici e geopolitici americani.
Domandiamoci come mai dopo nove anni il più potente esercito del mondo, anzi la più grande coalizione di eserciti mai vista dopo la fine del secondo conflitto mondiale, non riesce ad avere la meglio di quattro beduini?
Non è che per caso dietro ai cosidetti "terroristi" vi sia un intero popolo che non vuole saperne di vivere all'occidentale e che ha ben compreso che dopo le bombe che fanno strage nei villaggi, i carri armati ed i blindati italiani "lince" arrivano le multinazionali, l'alta finanza, i centri commerciali e lo stile di vita americano a base di ...sesso, droga e rock and roll?
Invece dell'Afghanistan liberiamo il nostro Paese dai politici di destra e di sinistra che hanno legato il nostro futuro a quello dell'America, una potenza che persegue solo i suoi interessi, anche a scapito dei nostri.
Circolo culturale Excalibur
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