lunedì 15 febbraio 2010

Rutilio Sermonti a Civitavecchia - Il Dovere dell'Azione

Con i migliori auspici ci ritroviamo all'ora stabilita presso l'ingresso della sala del consiglio comunale di civitavecchia, l'arrivo dei partecipanti è abbastanza puntuale, mentre alcuni rimangono a sistemare il locale qualcuno rimane presso il luogo dell'appuntamento per eventuali ritardatari. Molto gradite le presenze romane, giunte appositamente per l’occasione. Ci si accomoda ed inizia la conferenza, dopo una breve introduzione sullo scopo dell’incontro ed i saluti a cura di un membro di azionepuntozero, Rutilio inizia il suo intervento precisando fin da subito la necessità di fare chiarezza politica. Noi non abbiamo nessun nemico politico, le categorie da combattere sono essenzialmente due, gli imbecilli e i mascalzoni, i quali non rappresentano alcuna ideologia politica. I mascalzoni lo sono in quanto tali, mentre gli imbecilli sono portati ad esserlo, come vittime, principalmente dai mass-media.

L'intervento di Rutilio prosegue con la constatazione del fatto che nessuna promessa dei cosiddetti “liberatori” dal '45 ad oggi è stata mantenuta ciò ci dovrebbe far riflettere e ci dovrebbe portare ad una semplice domanda: questo sistema è veramente migliore?

L'unica alternativa che possiamo attuare in questo sistema è il combattimento attraverso la concretezza rivoluzionaria (causa--->effetto). Non bisogna agire tanto per agire, ma agire compiendo un'azione della quale vogliamo lo specifico effetto.

I militanti devono quindi riuscire gradualmente a togliersi da dosso tutte quelle “impurità” che il sistema ha incrostato sopra ogni individuo fino ad arrivare alla liberazione dei tre principali fattori di sovranità su di sè: la ragione (che da sola non basta), la natura fisica intesa come corpo e anima (mente-psiche) , in quanto quest’ultima può connettersi con la sfera superiore (a questo compito in passato provvedevano le religioni, che in questa fase storica stanno perdendo contatto con la società) per infine la liberazione della scintilla divina presente in ogni individuo; si giunge quindi al trinomio Corpo-Anima-Spirito.

Con grande capacità comunicativa Rutilio consiglia ai presenti di diffidare dell'entusiasmo, a volta infatti esso è effimero e momentaneo, al contrario essi devono procedere con freddezza dritti allo scopo, devono avere chiaro l'obbiettivo davanti a se, procedere verso di esso dando un senso ad ogni azione e riflettendo su ciò che si è compiuto durante una giornata poiché bisogna gradualmente imparare a conoscere se stessi.

Il militante risulta quindi l'unica figura che ripristina la cultura del sacrificio, del donarsi, l'unica alternativa possibile. In questo quadro, la militanza attraverso l'esempio nella vita di tutti i giorni, con le persone di tutti i giorni, fa si che si ponga costante attenzione a se stessi. L’unica grande guerra da combattere è lavorare dentro di noi, attenersi alla propria funzione, qualificandosi. La piccola guerra nel quotidiano sarà molto più facile.

Finita la conferenza registriamo con piacere anche una vasta distribuzione libraria, una grande disponibilità da parte della gestione del locale e un graditissimo ritrovo dopo molto tempo di due reduci della RSI, Rutilio ed Antonio, che hanno avuto nuovamente l'occasione di comunicarci attraverso la passione del loro rapporto cameratesco un senso di fratellanza che la società moderna vorrebbe distruggere. Successivamente, accompagnato Rutilio a Santa Marinella, abbiamo dato modo allo stesso di incontrare un altro suo fraterno camerata della RSI che non incontrava da tanti anni. La Memoria del resto, si onora con l’azione, ci lasciano indifferenti coloro che parlano e poi non fanno niente. La Scuola di Mistica Fascista questo ci insegna: chi nulla dà, nulla vale! Ci auguriamo di avere presto una nuova occasione come questa. E’ evidente che questa città, come tutto il comprensorio, ne ha veramente bisogno.




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