Alcuni giorni fa, seguendo le polemiche relative alla presunta vendita di un ponte romano da parte dell’amministrazione comunale di Santa Marinella, abbiamo prima effettuato un sopralluogo presso la villa in oggetto e successivamente siamo passati ad approfondire la vicenda per vederci più chiaro. In considerazione dell’attuale stato di agitazione relativo al bilancio dell’amministrazione comunale, riteniamo plausibile una riconsiderazione delle attuali scelte circa il patrimonio immobiliare soprattutto in riferimento alla ex scuola media di Via della Libertà. Inoltre, ci siamo informati presso l’agenzia immobiliare per conoscere ulteriori dettagli dell’immobile in vendita. A seguito della nostra indagine abbiamo verificato che le caratteristiche della villa in questione rappresentano un unicum che il nostro Comune non può assolutamente non tenere in considerazione. La villa costruita dal noto Ingegnere Pietro Mancini, oltre al prezioso ponte romano che, ricordiamolo, è sottoposto a vincolo dalla sovraintendenza per i beni archeologici, possiede 820 mq di giardino, l’affaccio sul mare ed è collocata in uno dei luoghi più suggestivi di Santa Marinella, come Largo Impero. Inoltre, ha una linea molto particolare che si riconduce alle architetture di avanguardia tipiche delle residenze di prestigio per la villeggiatura estive della borghesia romana. Riteniamo che al posto degli attuali locali – continua il comunicato – la villa possa rappresentare il luogo naturale per la Biblioteca Civica comunale. Quest’ultima che soffre storicamente la sua servitù rispetto alle necessità immobiliari del comune si trova al centro del paese, in un edificio totalmente inidoneo a rappresentarne la cultura, la specificità storica e il profilo marinaro della città. Tra l’altro nel quadro di una riconsiderazione degli eventuali immobili da mettere sull’altare dei sacrifici, quello sgorbio immobiliare fatiscente sulla Via Aurelia potrebbe essere sacrificato per una destinazione migliore. Prima di pensare alla ex scuola media di Via della Libertà, per i locali della biblioteca e per i suoi fruitori sarebbe sicuramente un luogo bello, armonioso e sereno per le sue attività. Si risolverebbero così un paio di problemi con una sola manovra, spazi idonei e una sede comunale con un reperto archeologico di valore inestimabile che dona enorme valore all’investimento. I futuri consigli comunali, al contrario, dovrebbero trasferirsi in luoghi più adatti soprattutto per il pubblico, da individuare magari temporalmente nelle palestre comunali o visti i recenti fatti presso il teatro cabaret di Via della Libertà sotto la Chiesa di San Giuseppe. E’ forse troppo complicato, creare una commissione ad hoc per riconsiderare tutto il patrimonio immobiliare e fare delle scelte che possano salvaguardare il meglio dell’architettura di pregio e renderle patrimonio pubblico a scapito di immobili che rappresentano solo il vezzo di qualche architetto in cerca di notorietà? E’ troppo complesso mettere ordine, soprattutto per la futura sede del Comune che deve necessariamente essere posta dai luoghi maggiormente intasati dal traffico? Tema, quest’ultimo, di cui sembrano scomparse le tracce anche dalle conversazioni di corridoio a Via Rucellai. Ci auguriamo di ricevere una risposta al riguardo. Sempre che Sindaco e amministrazione non siano troppo presi dal tesseramento del PdL.
Azione Punto Zero
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