venerdì 5 marzo 2010

Non Programmi ma Uomini Nuovi!

...maschi deboli e con le idee confuse, disabituati al cameratismo e con scarsa propensione alla lotta. Tutto questo lasciammo alle nostre spalle, tanto tempo fa!

E’ più di un mese ormai da quando abbiamo iniziato a riempire queste pagine con riflessioni, commenti, notizie. Le visite, le conversazioni, gli incontri, ci danno la misura del lavoro sin qui svolto.
Oltre all’attenzione rivolta ai media locali ed alle attività del centrodestra e delle destre del comprensorio per comprenderne le dinamiche (esterne ed interne), stiamo rapidamente allargando il nostro raggio d’azione. Stiamo progettando momenti di selezione, formazione e di ricreazione. Certo, il periodo elettorale – soprattutto con le fibrillazioni legate a lista sì lista no lista iamme, non è il periodo migliore ma, non ce ne preoccupiamo. Tanto ormai lo sappiamo, tra qualche tempo, si tornerà al solito trans trans quotidiano. Ad occuparsi di politica, formazione, territorio e azioni concrete si rimarrà come al solito in pochi. Quello che a noi basta è l’esser conosciuti da una minoranza attenta, che sa riconoscere chi lavora silenziosamente con dedizione e approfondimento. Il resto sarà tutto conseguente, passo dopo passo.

Non programmi ma uomini nuovi! C.Z. Codreanu

Bucarest, 12 Febbraio 1937

I DIECI COMANDAMENTI

a cui il legionario deve attenersi per non deviare dalla sua strada gloriosa in questi giorni di oscurità, di sventura e di tentazione satanica. Affinché tutto il mondo sappia che noi siamo legionari e restiamo legionari per l'eternità.
1. NON CREDERE in nessun modo alle informazioni, alle notizie sul movimento legionario lette in qualunque giornale -anche quando questo sembri nazionalista- o sussurrate all'orecchio da agenti o pure da uomini onesti. Il legionario non crede se non all'ordine e alla parola del suo Capo, Se questa parola non viene, significa che nulla è cambiato e che il legionario prosegue tranquillo avanti per la sua strada.

2. STAI BENE ATTENTO con chi hai a che fare. E valutalo come si deve, sia quando e un avversario che vuole ingannarti, sia quando è un amico stolto che è stato ingannato da un avversario.

3. GUARDATI come da una grande calamità dallo sconosciuto che ti esorta a fare qualcosa. Egli ha un interesse e vuole perseguire il suo interesse tramite te o vuole comprometterti di fronte agli altri legionari. Il legionario agisce soltanto dietro ordine o per sua propria iniziativa.

4. SE qualcuno vuole tentarti o comprarti, sputagli in faccia. I legionari non sono né stupidi né merce d'acquisto.

5. EVITA coloro che vogliono farti doni. Non accettare nulla.

6. ALLONTANATI da coloro che ti adulano e ti lodano.

7. DOVE esistono soltanto tre legionari, costoro vivano fra loro come fratelli: Unità, unità e ancora unità! Sacrifica tutto, immola te stesso, i tuoi desideri e tutto il tuo egoismo per questa unità. Essa, l'unità, ci darà la vittoria. Chi è contro l'unità, è contro la vittoria legionaria.

8. NON PARLAR MALE dei tuoi compagni. Non accusarli. Non mormorare all'orecchio e non tollerare che ti si mormori.

9. NON SPAVENTARTI se non ricevi ordini, notizie, risposte alle lettere, o se ti pare che la lotta ristagni. Non allarmarti, non prender le cose sul tragico, ché Dio e al di sopra di noi e i tuoi capi conoscono la via giusta e sanno quello che vogliono.

10. NELLA TUA SOLITUDINE prega Iddio, in nome dei nostri morti, affinché ci aiuti a sopportare tutti i colpi sino alla fine delle sofferenze, sino alla grande risurrezione e alla vittoria legionaria.

Marzo 1935 Corneliu Zelea Codreanu

1 commento:

Anonimo ha detto...

Non c'è molto da stupirsi se la situazione si presenta progressivamente discendente.
Molto più semplice adagiarsi su velleità egoistiche e godere delle gioie illusorie che la civiltà moderna offre,piuttosto che "mettersi a nudo" di fronte a Dio e all'uomo,spogliandosi di tutte le maschere,intraprendendo un cammino interiore volto alla rettificazione del carattere e alla disindividualizzazione del proprio agire.Poichè ancor prima di cimentarsi in qualsiasi lotta,politica o culturale che sia è necessario sconfiggere il pegior nemico che esista:noi stessi.
I maschi di oggi guardano al trinomio dolore,coraggio,fede come un residuo del tempo che fu:un mito,da ricordare con distacco velato di ammirazione e nulla più.
"Monte della sofferenza","selva delle fiere selvagge" e "palude della disperazione" costituiscono patrimonio esclusivo dell'Uomo che può orgogliosamente definirsi tradizionale:cioè colui che si abbevera alla sorgente del passato,rinnovandolo ciclicamente,vivificando le norme ed i principi della Tradizione,rendendola sempre attuale ed in continuo fermento.

Tutto il resto,è "Feccia"...

Drusilla