giovedì 6 maggio 2010

Verde, rosso sangue e morte bianca

Il verde non c’era, il rosso sì; di bianco, solo la morte. Significativo inizio, davvero, per le celebrazioni di un secolo e mezzo di unità d’Italia. Dei colori “nazionali”, insomma, all’avvio della liturgia nazionalista avvenuta a Quarto dei Mille, è stato prevalentemente il rosso a brillare. Il rosso della coscienza (un rosso sporco, ci dicono lontane cronache ungheresi) di Napolitano si specchiava nel rosso delle giubbe e delle camice di persone, non si sa se figuranti o veri e propri pupazzi, schierati in prima fila. Il verde non c’era: tale colore in politica è appannaggio ormai esclusivo dei leghisti, vista l’inevitabile fine fatta dagli ambientalisti della sinistra radical chic (finita la moda, sparita anche l’ombra di un seguito popolare). E i leghisti, un po’ per strizzare l’occhio al proprio elettorato, un po’ perché i pochi e validissimi pensatori che hanno tra le loro fila sono giustamente allergici a questi rigurgiti risorgimentali, a declamare le lodi di Garibaldi non ci pensano per niente. Appurato che quindi il terzo colore della bandiera era ben rappresentato, per dipingere il primo bisogna ricorrere quindi ai cittadini tartassati dalla corruzione: quelle sì, davvero al verde.
E il bianco? Avrebbe dovuto essere quello dei democristi, sparpagliati ormai in tutti gli schieramenti politici come si addice ad un vero fenomeno metastatico quale sono. E quanti ce n’erano, in prima, seconda e terza fila a mostrare la dignità che non hanno in favore di telecamera. Il tocco di bianco più significativo l’ha messo invece il destino: “Un operaio milanese di 62 anni è morto dopo essere caduto dal tetto della stazione marittima di Genova mentre rimuoveva dei cavi elettrici adoperati per le riprese televisive della cerimonia per i 150 anni dell’unità d’Italia con il presidente della Repubblica”, ci dicono le cronache. “L’uomo, dipendente della ditta di servizi logistici La Corsica (un’altra beffa alla cosiddetta “Unità d’Italia”, ndr) sembra lavorasse per conto della Rai”. Il bianco al centro della bandiera che meritano lorsignori non poteva quindi che essere luttuoso, quello della “morte bianca”, come viene definita la falce che miete vittime sul posto di lavoro. Contrappasso drammaticamente perfetto per una Repubblica che sul lavoro si dice fondata.

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