Civiltà Usa e getta
Di problemi l’Italia ne ha abbastanza, potrebbe quindi evitare di affacciarsi a giudicare quelli degli altri. Ma quando scorre il sangue, e quel sangue è di bambini, un brivido corre lungo la schiena e la testa si alza, si deve alzare. Per fermarsi. Per riflettere. Per comprendere. Il primo impeto è quello di chiamare altro sangue. Ma ha senso, per Newtown? No. Se la pena di morte può o meno essere considerata una soluzione giudiziaria, la questione da sollevare è (sarebbe) invece, una volta per tutte, quella di come evitare di dover, ciclicamente, parlare di stragi in asili, scuole, college statunitensi.
Barack Obama non ha trattenuto le lacrime mentre parlava alla stampa della mattanza avvenuta in Connecticut. Impossibile pensare che potessero non essere sincere. Però deve ricordarsi che guida il Paese che si vanta di essere la maggiore potenza mondiale, e che lo fa forte di una fresca rielezione. Che in una tasca della giacca ha il Premio Nobel per la Pace, e nell’altra una Costituzione che ha l’ambizione di sancire il diritto alla felicità. Difficilen che, in una terza tasca o in qualche cassetto, non abbia anche quei dati incredibili sulle armi negli Usa. Ce l’ha, eccome. Anche ieri ha voluto annunciare una riforma della legge che consente che negli States ci siano 89 armi in circolazione ogni cento abitanti.
Un fucile, prima o poi, spara. E dall’altra parte dell’oceano i fucili, le pistole, i mitragliatori d’assalto sparano in continuazione. Basti pensare che soltanto qualche giorno fa New York “festeggiava”: dopo 52 anni, per la prima volta in 24 ore non si era verificato “neanche” un omicidio. Ci ha pensato
Adam Lanza a rialzare la media, nel vicino Connecticut… Certamente Obama dovrà piegare molte resistenze. Soltanto ieri Larry Pratt, portavoce di un’associazione di detentori di armi, è riuscito a
sostenere che l’errore è stato rendere le scuole aree interdette alle armi: così gli insegnanti non hanno potuto difendersi.
Barack dimostri di non essere il Presidente di “Oltre il giardino”: se non batte gente come questo Larry, l’America non potrà che continuare ad essere il Paese dello sterminio dei Pellerossa e di
Hiroshima e Nagasaki.
di Robert Vignola
Fonte: Il Giornale d'Italia
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