lunedì 17 giugno 2013

Onore ai Caduti: Giuseppe Mazzola e Graziano Giralucci

Non passi un giorno che non si avverta nelle nostre vene la presenza dei nostri caduti ... Passano gli anni, passano gli uomini "ma nel ricordo non li hanno uccisi..."
LA MEMORIA SI ONORA CON L'AZIONE - Graziano e Giuseppe con Noi!



In ricordo di Mazzola e Giralucci 


Graziano Giralucci nato A Villanova di Camposampiero (PD), il 7 dicembre 1944, agente di commercio.


Giuseppe Mazzola nato A Telgate (BG), 21 aprile 1914, ex carabiniere in pensione, 
militantI del Movimento Sociale Italiano, furono le prime vittime delle Brigate Rosse.




L'assalto alla sede del MSI:intorno alle 10 del mattino del 17 giugno 1974, un commando di esponenti delle Brigate Rosse penetrò con la forza nella sede dell'MSI di Padova, sita in via Zabarella, allo scopo di prelevare alcuni documenti.
Il commando era composto dai seguenti terroristi:- Roberto Ognibene, esecutore materiale dell'incursione.- Fabrizio Pelli, esecutore materiale dell'incursione.- Susanna Ronconi, con funzione di retroguardia.- Giorgio Semeria, con funzioni di autista.- Martino Serafini, con funzioni di sentinella per un eventuale arrivo delle forze dell'ordine.


Penetrati all'interno del locali, i due terroristi vi trovarono Graziano Giralucci, militante dell'MSI quasi trentenne, e Giuseppe Mazzola, un ex carabiniere in pensione che teneva la contabilità, entrambi casualmente presenti quella mattina nella sede del partito.
I due terroristi estrassero due pistole, una P38 e una 7,65 con silenziatore, e tentarono di immobilizzare i due missini: Mazzola, non intimorito, afferrò la pistola di uno dei due terroristi e Giralucci cercò di immobilizzarlo abbrancandolo per il collo.L'altro terrorista intervenne sparando un colpo che raggiunse alla spalla Giralucci ed un secondo che colpì Mazzola trapassandogli la gamba destra e l'addome: Mazzola e Giralucci, ormai inermi, furono freddamente uccisi ognuno con un colpo alla testa.
La rivendicazione e la "Pista Nera":il giorno successivo le Brigate Rosse rivendicarono la paternità dell’assassinio tramite due volantini fatti ritrovare in una cabina telefonica a Padova e Milano, e in seguito con una telefonata alla redazione padovana de “Il Gazzettino”; in tali rivendicazioni viene annunciato che le le due vittime erano state giustiziate dopo essere stati ridotti all'impotenza.

Le Brigate Rosse avevano in precedenza commesso altre azioni violente armate, tra cui il rapimento del procuratore Mario Sossi, a Genova, il 18 aprile 1974, ma questo fu il primo omicidio effettuato e rivendicato a nome delle Brigate Rosse, e venne messa in discussione l'esistenza di tale organizzazione terroristica sia dai giornali che dalla magistratura: per 6 anni infatti, dietro la spinta di giornali di sinistra quali ad esempio il Manifesto, l'Avanti e L'Unità, le forze dell'ordine indirizzarono le indagini su una fantomatica "pista nera", che interpretava l'omicidio di Giralucci e Mazzola come un regolamento di conti interno al partito del MSI.

Fonte: mazzolagiralucci.blogspot.it/

Nessun commento: