Equinozio d'autunno 2015
In occasione dell'equinozio d'autunno che cade oggi, riproponiamo un passo della lettura "I quattro Pilastri dell'anno" Tratta da “Solstitium” Anno IV numero 3-4 del Dicembre 1979".
"Facendo seguito al periodo estivo, l’Autunno avanza come un lento ripensamento. La fiamma della passione si riduce dando luogo ad un periodo di intensa riflessione, in cui il mondo esterno è filtrato attraverso lo schermo dei propri pensieri e si giudica quanto si è fatto. E’ il 23 settembre, data dell’Equinozio d’Autunno o discendente e quarto pilastro dell’anno. La notte è ora di nuovo uguale al giorno, ma in forma diversa che in Primavera. La vita ora si ritira lentamente in se stessa e medita sul passato. Astrologicamente il Sole entra nella Bilancia (segno d’Aria), seguita dallo Scorpione e dal Sagittario. Nel giorno corrisponde all’ora del Tramonto, l’egizio Tum, in cui la luce si bilancia con l’oscurità e tende lentamente verso la morte. E’ un’ora malinconica in cui i fantasmi passati risorgono e antiche e nuove idee affollano la mente, in cui si fa il bilancio sul proprio passato immediato e se ne tirano le somme. E’ il periodo in cui si raccolgono i frutti e si semina il grano che nascerà nel nuovo anno. Esotericamente la luce dell’Essere si ritrae dall’esterno e tende a coagularsi nella propria origine spirituale, dando l’impressione come di una lenta morte che prende la natura interna ed esterna. E’ in questo periodo che venivano praticati riti di astinenza e di purificazione, per liberarsi di tutto e iniziare il nuovo anno rinnovati interiormente. Di solito il periodo di astinenza precedeva immediatamente la data del Solstizio d’Inverno. La sera che va verso la notte è un’ora di purificazione in cui più forte deve splendere il Sole interno, ora non più oscurato dalla luce del giorno, e il crepuscolo fa da silenzioso ingresso. Ritualmente questo è il periodo dell’Aria: intelligenza e comprensione per quanto si è fatto e quanto si farà. La luce ora splende limpida nella propria mente e permette un giudizio obiettivo sui propri fatti e misfatti. Si può anche sorridere di sé, con paziente tolleranza, ma tutto ormai è dietro se stessi e va lasciato da parte."
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