mercoledì 27 gennaio 2016

Un coro ipocrita di richiamo ai “diritti umani” in occasione della visita del presidente iraniano da parte degli alleati dell’Arabia Saudita


di Luciano Lago (Fonte: http://www.controinformazione.info)
Non poteva esserci migliore occasione per tutti gli esponenti dei media e delle forze governative per sottolineare il proprio attaccamento alla questione dei “diritti umani”, con la visita del presidente iraniano Rouhani in Italia.
Il presidente Rouhani è stato ricevuto dalle massime autorità politiche italiane, dal Presidente Mattarella al premier Matteo Renzi e  dal Ministro degli esteri Gentiloni.
L’incontro con Rouhani, accompagnato da una ampia delegazione, segna l’inizio dei rapporti commerciali con l’Italia che potranno essere molto profiqui, dato il potenziale rappresentato dal questo importante paese che era rimasto per anni sottoposto ad embargo e sanzioni da parte degli Stati Uniti e dell’Unione Europea.


Tuttavia la pregiudiziale anti iraniana, per essere queste paese colpevole di non essersi voluto uniformare all’egemonia degli Stati Uniti e delle potenze occidentali, rimane molto forte e diffusa fra i media e fra i vari esponenti politici della sinistra filo atlantista e lo si è visto nei commenti su giornali e TV del sistema.

Il rispetto dei “diritti umani” viene invocato a più riprese dai “soloni” della sinistra mondialista, quelli che sono i grandi amici della monarchia Saudita, il paese dove ai dissidenti si mozza la testa in pubblico, le donne vengono lapidate se adultere ed il paese dove, coloro che si macchiano di apostasia (eresia dall’Islam) vengono sottoposti a pena capitale.
Per quello che riguarda i rapporti commerciali con l’Arabia Saudita, nonchè l’alleanza militare che lega questo paese alla NATO, queste medesime persone non si sono mai fatte scrupoli, non risulta che abbiano mai fatto appelli al governo di Rijad per il rispetto dei “diritti umani” a cui sono tanto sensibili. Lo fanno invece per l’Iran, un paese che, guarda caso, si è sempre contrapposto al dominio imperiale degli Stati Uniti e di Israele.

Così è stato lanciato un coro di appelli per ricordare alle autorità italiane di parlare della violazione dei diritti umani in Iran dalle varie associazioni (sovvenzionate da ben noti ambienti) come “Amnesty International”, “Nessuno Tocchi Caino”, Equality Italia, oltre che appelli dal Partito Radicale, dall’ Associazione Luca Coscioni, dall’ Arci, dall’ArciGay, dai Radicali Italiani, da “Certi Diritti”, ” ArciLesbica”, Coalizione Italiana Libertà e Diritti Civili, “Eraonlus”, “Non c’è Pace senza Giustizia”, Lega Italiana dei Diritti Umani, Hope, GaiaItalia.com, Comitato Helsinki, ecc… L’ex ministro degli Esteri Emma Bonino, non si è risparmiata nel ricordare tale questione dei diritti umani come prioritaria e qualcuno, la ISF (associazione per la Libertà di Stampa) ha persino rinfacciato all’Iran di essere ” un regime che disconosce qualunque rispetto dei diritti umani, in patria come all’estero, come dimostra l’attività di Pasdaran e Hezbollah al fianco del governo di Bashar al Assad in Siria”.

Quindi si scoprono le carte e si comprende quale sia uno dei veri motivi di astio dei filo atlantisti nei confronti dell’Iran: il fatto che l’Iran stia aiutando e sostenendo l’asse della Resistenza (Siria-Hezbollah libanese) contro l’aggressione dell’esercito dei mercenari jihadisti inviato da Arabia Saudita, Qatar e Turchia per sottomettere e smembrare la Siria e farlo divenire una colonia dell’Arabia Saudita e della Turchia con il patrocinio USA.

L’Iran con il suo sostegno (assieme all’intervento russo) si è messo d’ostacolo ai piano di USA, Arabia Saudita, Turchia ed Israele e questo non gli viene perdonato.
Si è fatto sentire (non poteva mancare) anche l’ambasciatore israeliano a Roma Naor Gilon il quale ha espresso l’auspicio che l’Italia faccia chiaramente capire a Rohani, che ci sono “valori” e “sbarramenti” dell’Occidente che la Repubblica islamica deve rispettare, non solo nel capitolo del nucleare. Si tratta naturalmente di quei valori che invece le autorità israeliane, come noto, sicuramente “rispettano” quando hanno a che fare con la popolazione palestinese. Si è visto. Vedi: Deputata svedese sollecita un’indagine approfondita sui crimini di guerra israeliani

Eppure, se tutte queste “benemerite” associazioni e tanti autorevoli esponenti della politica e della cultura, avessero davvero avuto a cuore il “rispetto dei diritti umani”, avrebbero avuto una buona occasione per lanciare un appello, in questi mesi, per far cessare la campagna di bombardamenti e di massacri che proprio le autorità dell’Arabia Saudita, con la complicità di USA e Gran Bretagna, stanno conducendo contro la popolazione yemenita, rea di non volersi sottomettere al dominio dei monarchi di Rijad.

Una campagna militare di bombardamenti che, assieme al blocco degli aiuti ha prodotto migliaia di morti fra i civili, donne e bambini nello Yemen, con distruzione di ospedali, scuole e di abitazioni civili.  Vedi: Crimini di guerra nello Yemen
Purtroppo si tratta di una guerra che i media occidentali volutamente oscurano per coprire le vergognose complicità dell’Occidente, dove non ci sono appelli per i “diritti umani”, non ci sono marce e documenti di denuncia. Quelli si fanno soltanto contro l’Iran, reo di non accettare il dominio imperiale del “nuovo Ordine Mondiale” stabilito dal “paese eccezionale” del “premio Nobel” della pace, Barack Obama e dei suoi reggicoda europei.

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