Sintesi del secondo appuntamento formativo di maggio
La Comunità
E’ il luogo, la scuola dove si ha la possibilità innanzitutto di apprendere le cose e di imparare a fare le cose, nella comunità si costruisce esternamente e contemporaneamente si lavora su di se, si fa parte di essa solo quando veramente c’è un impegno. Non si è nella comunità quando si ascolta e si imparano cose, ma solo quando ci si impegna. Quante persone credono di essere in comunità e invece ci stanno solamente? Quante persone sanno che dal loro impegno dipende la vita della iniziativa e delle altre unità sparse sul territorio? Senza questa coscienza non si è in comunità.
Occorre essere coscienti che una comunità è reale solo quando vi è un impegno a qualificare e restaurare se stessi, determinando di riflesso il miglioramento e la qualificazione della comunità. E’ quindi qui che si gioca la differenza fra un’ organizzazione ed una comunità militante orientata verticalmente da una visione spirituale. La differenza è quella che in una comunità militante si riconosce al sacrificio cosciente e responsabile, allo sforzo continuo, il valore di poter conseguire il raggiungimento del motivo per cui si è iniziato a combattere: la realizzazione di se.
E’ qui che l’incondizionato inizia a determinare il condizionato, cioè il punto in cui la dimensione spirituale condiziona i piani subordinati: quello fisico e quello psicologico.
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