
La lista civica "Un'Altra Città è Possibile", l'associazione degli ex combattenti e reduci, il Circolo del PRC/Federazione della Sinistra danno appuntamento a tutti i cittadini, i partiti politici, le associazioni, il 17 marzo 2011, alle ore 10.00, presso il Monumento ai Caduti in piazza Unità d'Italia, per ricordare il grande significato di questa ricorrenza e per deporre una corona di fiori, in onore di tutti coloro che hanno combattuto per regalarci un paese unito e democratico.
Intervenite numerosi!
Guardacaso stamattina che succede? Il centro città tempestato di palloncini tricolori a firma Pd, manifesti affissi da Rifognazione con Bandiera tricolore e sinistrorsi misti in corteo con bandiere sulle quali fino a 10 anni fa sputavano. A questo punto ci chiediamo... un infame pentimento o vile opportunismo? Come può essere che per decenni (solo un mese fa sugli spalti di qualche stadio) il solo mostrare il tricolore era sinonimo di fascismo, ed invece ora no? Allora....... alle acque della salvazione..... a li lavacri!
Riprendiamo da Internet
C'era un tempo in cui,coloro che oggi fanno i "patriottici" i Tricolori li bruciavano in piazza.Sentirsi Italiani era una vergogna,un insulto.
C'era un tempo in cui,i poliziotti impedivano ai giovani missini di portare la Bandiera in piazza,era ritenuta una "provocazione".
C'era un tempo in cui,un giovane 16enne missino foggiano salì sul pennone del Comune di Trieste, allora sotto amministrazione britannica, per appendere il Tricolore.Gli spararono, lo uccisero. Nessuno si sdegnò.
C'era un tempo in cui un simpatico signore cattolico,si vantava di NON essere italiano, essendo egli nato a Trento.Vendette gli italiani agli Stati Uniti. La chiamarono "Liberazione".
C'era un tempo in cui il suo partito,col Trattato di Osimo,svendè parte del territorio nazionale alla Yugoslavia.Il 90% della Provincia di Gorizia,per esempio.La stessa città fu amputata di una sua porzione,divenne Nova Gorica,Yugoslavia.
C'era un altro signore molto pacioso e sorridente,che sognava un Repubblica Socialista Sovietica sotto il dominio dell'Urss. Scatenò una guerra civile. Il sangue del fratello contro il sangue del fratello.
Il partito di questo signore combattè armi alla mano per rafforzare le mire dello Yugoslavo. Politicamente e militarmente, servirono altri paesi, in nome della loro ideologia internazionalista.
C'era un tempo in cui questi due signori fecero la Costituzione. Scoppiazzando il meglio del periodo che avevano condannato e combattuto, ma vedendosi bene dall'applicarlo...
C'era un tempo in cui i sindacalisti CGIL gettarono a Bologna sui binari il latte destinato a donne e bambini esuli da Istria e Dalmazia. E ad Ancona, vennero accolti dai Giovani Comunisti a pietrate, increduli.
Oggi i loro eredi sventolano la "Retorica" dell'Unità d'Italia, mentre l'hanno sempre disprezzata e umiliata.
Erano gli stessi che sputavano addosso ai Reduci al ritorno dalla Grande Guerra.
NON sono la NOSTRA Italia, in verità per noi NON sono neanche l'Italia.
L'Italia NON si serve con le parole, ma nei fatti.
C'era un tempo in cui,i poliziotti impedivano ai giovani missini di portare la Bandiera in piazza,era ritenuta una "provocazione".
C'era un tempo in cui,un giovane 16enne missino foggiano salì sul pennone del Comune di Trieste, allora sotto amministrazione britannica, per appendere il Tricolore.Gli spararono, lo uccisero. Nessuno si sdegnò.
C'era un tempo in cui un simpatico signore cattolico,si vantava di NON essere italiano, essendo egli nato a Trento.Vendette gli italiani agli Stati Uniti. La chiamarono "Liberazione".
C'era un tempo in cui il suo partito,col Trattato di Osimo,svendè parte del territorio nazionale alla Yugoslavia.Il 90% della Provincia di Gorizia,per esempio.La stessa città fu amputata di una sua porzione,divenne Nova Gorica,Yugoslavia.
C'era un altro signore molto pacioso e sorridente,che sognava un Repubblica Socialista Sovietica sotto il dominio dell'Urss. Scatenò una guerra civile. Il sangue del fratello contro il sangue del fratello.
Il partito di questo signore combattè armi alla mano per rafforzare le mire dello Yugoslavo. Politicamente e militarmente, servirono altri paesi, in nome della loro ideologia internazionalista.
C'era un tempo in cui questi due signori fecero la Costituzione. Scoppiazzando il meglio del periodo che avevano condannato e combattuto, ma vedendosi bene dall'applicarlo...
C'era un tempo in cui i sindacalisti CGIL gettarono a Bologna sui binari il latte destinato a donne e bambini esuli da Istria e Dalmazia. E ad Ancona, vennero accolti dai Giovani Comunisti a pietrate, increduli.
Oggi i loro eredi sventolano la "Retorica" dell'Unità d'Italia, mentre l'hanno sempre disprezzata e umiliata.
Erano gli stessi che sputavano addosso ai Reduci al ritorno dalla Grande Guerra.
NON sono la NOSTRA Italia, in verità per noi NON sono neanche l'Italia.
L'Italia NON si serve con le parole, ma nei fatti.
PuntoZero, si è approssimato a questo evento con la sobrietà che da sempre lo contraddistingue. Con la visione di film non conformi, letture, studio. Martedì scorso siamo andati ad assistere ad un recital sulle ragioni del Regno del Sud e confrontandoci abbiamo cercato le ragioni, le cause, abbiamo imparato molte cose, le date, il sacrificio e gli eroismi di tutte le aprti in causa. Siamo giunti ad una conclusione molto amara.
"Il patriottismo di questi giorni è una roboante parata di cartapesta. Scartata la confezione retorica, resta in mano ben poco, e questo poco è insufficiente a far parlare dell’Italia come di un’esperienza riuscita di cui andare fieri. 17 marzo 2011: il patriottismo senza patria. "