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lunedì 6 febbraio 2012

Il Capo di Cuib e lo stile legionario


Le Radici profonde non gelano

Il Capo di Cuib e lo stile legionario
Sabato 4 febbraio 2012 Santa Marinella
 


 
 
Non è un qualunque sabato invernale, dal giorno precedente l'Italia è stretta nella morsa del gelo, le istituzioni perdono il controllo, non sanno come affrontare l'emergenza neve, la gente è in preda al panico... verrebbe da pensare di rintanarsi in casa, sotto le coperte, magari con una bevanda calda e la tv a tenerci compagnia. Non è così, almeno per quei pochi impavidi che ancora si sentono uomini, che ancora lottano e che ancora riconoscono in questo sistema un nemico da affrontare.
Allora ecco che nei locali della zattera di salvataggio blindata di Azione Punto Zero, in quel di Santa Marinella, oggi si tiene una conferenza molto importante programmata da tempo. Si parlerà di Codreanu, del Capo di Cuib, di uno stile di vita che è di Esempio a chi è stato e a chi vuol essere guerriero. Non una conferenza qualunque per l'appunto. Ed una conferenza che si rispetti dunque, richiede un relatore all’altezza del compito e quantomeno degli ascoltatori interessati. Qui sta il bello, vista la premessa sarebbe stato facile farsi prendere dalla comodità, rimanere al caldo, seguire l'esempio(?) di quei tanti che tanto dicono e niente fanno. Si è scelto di seguire il modello di chi tanto ha fatto e tanto ha sofferto per tenere vivo ed alto un Ideale, per tramandare  all'uomo il suo vero senso della vita e del combattimento, per ricordarci chi siamo e per ricordarci che la nostra affermazione esistenziale richiede oggi sacrifici enormi e lotta quotidiana. E’ così che riecheggiano le parole di Corneliu Codreanu: “La vita legionaria è bella. Ma non è bella per ricchezza, per divertimenti e lusso, è bella invece per il gran numero di pericoli che essa offre al legionario, bella per il nobile cameratismo che lega tutti i legionari di tutto il paese in una santa fratellanza di lotta; è bella, in misura sublime, per l'inflessibile, virile atteggiamento di fronte alla sofferenza.” Proprio seguendo questa traccia, Maurizio Rossi si è mosso in treno da Firenze accompagnato dalla moglie per tenere fede al suo impegno e trasmettere ai militanti e simpatizzanti, quel senso di lotta che ancora oggi ci tiene vivi ed in piedi tra le rovine. E come lui gli impavidi e intrepidi cuori (circa 20 anime) che si sono mossi da Roma, dal comprensorio innevato per ascoltare le parole del relatore, facendoci onore della loro presenza, testarda e cocciuta. In una parola, legionaria. Molto apprezzati i manifesti artigianali preparati dal NIS e da Raido, con l’immagine del Capitano e con le sue frasi più significative, che sono state affisse nei locali di APZ in Via Pirgus 37. Prima dell’intervento di Maurizio Rossi si è colta l’occasione per far comunicare al rappresentante del Fascio Etrusco di Cerveteri, le attività che stanno svolgendo, al rappresentante di Raido il lavoro che si è svolto e si sta svolgendo proprio sullo studio e la messa in pratica dell’”Esempio Legionario” e dal responsabile di Azione Punto Zero, una piccola presentazione del programma della serata.  
 
Dopo l’intervento invece è stata la volta delle domande, attente e interessanti che hanno voluto rivolgere gli ospiti al relatore. Terminata la conferenza la serata è proseguita con una cena "legionaria" con cibi esclusivamente “fatti in casa” – per esaltare le virtù domestiche e dare un calcio ai trust alimentari. Gran finale a cura della sezione tecnologica de “La Vecchia Sezione” che con Nicolò e Ale, oltre a proporre le classiche canzoni di area ha poi intrattenuto il pubblico con pezzi di autore cantati in solitario e una sessione di kamikaze karaoke che ha esaltato e fatto cantare tutti coloro che sono rimasti fino a notte inoltrata le cui interpretazioni hanno fatto divertire – soprattutto ridere! Insomma, nonostante il gelo e la crisi, le anime ardono nella fede legionaria e nel canto comunitario! 
 
Tutto ciò poteva benissimo essere evitato, la conferenza poteva tranquillamente essere rimandata, ma l'Esempio di cui tanto parliamo e a cui facciamo riferimento non ci insegna questo. Gli ostacoli non ci impediscono di continuare a marciare, ma sono prove e come tali vanno affrontate e superate. Questa è stata per tutti una prova, una prova di coraggio e fede, un atto d'amore nei confronti della Comunità. Così ringraziamo Maurizio che ci ha istruiti e ci ha tenuto compagnia, ringraziamo la nostra sorella legionaria che si è barricata in casa tutto il giorno per prepararci da mangiare, ringraziamo i ragazzi che si sono spostati in condizioni disagiate e sfavorevoli e diamo appuntamento a tutti alla prossima volta! In alto i cuori.
 

giovedì 26 gennaio 2012

ORARIO D'INIZIO ORE 19.00
(causa ritardo treni)


Sabato 4 Febbraio, ore 18.00 Santa Marinella

IL CAPO DI CUIB
Elementi di stile legionario

Interviene Maurizio Rossi

Contro la crisi la soluzione è una: il metodo legionario!
A seguire cena comunitaria

giovedì 15 aprile 2010

Un fine settimana all’insegna del Cameratismo e della Formazione

Dai combattenti dell'onore ai militanti del terzo millennio [ Recensione]


E’ Domenica mattina quando, a causa del blocco del centro storico per una manifestazione sportiva, raggiungiamo a Civitavecchia il locale circondato da podisti in evidente stato di agitazione.

La sera precedente, dopo aver accompagnato a Roma la relatrice Avv. Sonia Michelacci per la conferenza “Il disincanto di Venere, dal sexgate allo stalking, le fragilità della donna moderna” presso Raido, ci fermiamo presso i camerati di Cerveteri del “Fascio Etrusco”.

L’associazione culturale e ricreativa animata dai militanti di FN, in primis gli immarcescibili Peppe Sindaco e Alessia, ci accoglie calorosamente e ci fa trascorrere una splendida serata all’insegna del cameratismo e dell’allegria. Arriva dunque il momento della conferenza a Civitavecchia. I presenti prendono posto ordinatamente e dopo una breve introduzione di un membro di PunzoZero il relatore precisa fin dall'inizio che il momento attuale vede la politica retrocedere cercando una garanzia di sopravvivenza. La società sta rapidamente perdendo valori e stabilità, complice anche la mancanza di una vera e seria continuità di weltanschaung. E’ il momento del contrattacco. Dopo la breve introduzione, Maurizio Rossi traccia un breve profilo dell'Europa di inizio 900, un'Europa dove si coniuga senza timori etica tradizionale e modernità, dove vengono partoriti i cosiddetti “fascismi europei” che fanno irrompere sullo scenario politico la visione di una patria europea.

Due diverse visioni della vita e del mondo che si scontrano, da una parte quella fascista e dall’altra quella materialista, il conflitto sarà inevitabile, dapprima combattuto sui tavoli della politica internazionale e poi, quando la “tensione” ormai insostenibile e i popoli europei maturi, per via militare. L’Europa aveva finalmente compreso che non si combatteva per una nazione, per dei confini sulla carta, per un paese o un corridoio ma si combatteva per se stessa, per la sopravvivenza stessa della patria europea.

I popoli europei avevano finalmente riportato alla luce - grazie alle precedenti rivoluzioni spirituali - le identità, le virtù e lo spirito eroico ormai perso in nell’epoca della modernità. Una ricostituzione dettata certamente dalla necessità di difendersi dal capitalismo democratico e corrotto da una parte e dal bolscevismo dall'altra. Con l'avvento della ricostituzione dell'uomo europeo vengono alla luce nuove categorie come il soldato politico, l'intellettuale militante. I giovani europei riscoprono con più ardore il combattimento, la lotta. Tutto questo, spiega il relatore, termina nel 1945.


Con forza, Maurizio Rossi ha sottolineato che non dovrà essere la nostalgia di quegli anni gloriosi che ci potrà tenere in piedi, al contrario essa deve essere strumento attuale, per portare l’attacco a questa società del Nulla che avanza. Prima della caduta del muro di berlino, il nemico era ancora evidente per una destra che voleva darsi il solo tratto anticomunista, ma dopo? Il nulla! Un'idea che è erede di grandi mobilitazioni non poteva, non può e non deve ridursi ad esistere in funzioni di un nemico; il fatto quindi che ci sia ancora oggi chi si riconosce in queste idee ce ne dà la prova. Oggi la necessità è di una rivoluzione antropologica, una rivoluzione spirituale, nella consapevolezza che la nostra priorità oggi è la formazione, la costituzione di una comunità militante che aggredisca la linea dell'orizzonte, da costituire attraverso l'esempio, perché si è quello che si fa. Nessuno ci obbliga e possiamo scegliere se vivere ordinariamente senza scopo, oppure scegliere di dedicare il tempo all’affermazione dell’idea attraverso innanzitutto la riaffermazione della nostra dignità di combattenti dell’Idea, di dignitosi legionari, di solidi militanti.


Nel concludere, Maurizio Rossi ha sottolineato più volte quanto è necessaria una comunità, dove intraprendere un percorso di formazione, perchè solo una comunità può darci i mezzi per resistere e per difendere la nostra anima e le idee che ci onoriamo di sostenere.

A fine intervento, oltre alle consuete domande rivolte al Relatore dai presenti registriamo il graditissimo contributo e la presenza del Combattente RSI Avv. Niglio come i saluti del Combattente RSI Antonio Pedrini che non potendo intervenire, ci ha comunque fatto pervenire un suo messaggio. L’ottimo pranzo comunitario e i saluti di rito, hanno concluso degnamente il fine settimana militante che verrà riproposto nel mese di maggio.