giovedì 15 aprile 2010

Un fine settimana all’insegna del Cameratismo e della Formazione

Dai combattenti dell'onore ai militanti del terzo millennio [ Recensione]


E’ Domenica mattina quando, a causa del blocco del centro storico per una manifestazione sportiva, raggiungiamo a Civitavecchia il locale circondato da podisti in evidente stato di agitazione.

La sera precedente, dopo aver accompagnato a Roma la relatrice Avv. Sonia Michelacci per la conferenza “Il disincanto di Venere, dal sexgate allo stalking, le fragilità della donna moderna” presso Raido, ci fermiamo presso i camerati di Cerveteri del “Fascio Etrusco”.

L’associazione culturale e ricreativa animata dai militanti di FN, in primis gli immarcescibili Peppe Sindaco e Alessia, ci accoglie calorosamente e ci fa trascorrere una splendida serata all’insegna del cameratismo e dell’allegria. Arriva dunque il momento della conferenza a Civitavecchia. I presenti prendono posto ordinatamente e dopo una breve introduzione di un membro di PunzoZero il relatore precisa fin dall'inizio che il momento attuale vede la politica retrocedere cercando una garanzia di sopravvivenza. La società sta rapidamente perdendo valori e stabilità, complice anche la mancanza di una vera e seria continuità di weltanschaung. E’ il momento del contrattacco. Dopo la breve introduzione, Maurizio Rossi traccia un breve profilo dell'Europa di inizio 900, un'Europa dove si coniuga senza timori etica tradizionale e modernità, dove vengono partoriti i cosiddetti “fascismi europei” che fanno irrompere sullo scenario politico la visione di una patria europea.

Due diverse visioni della vita e del mondo che si scontrano, da una parte quella fascista e dall’altra quella materialista, il conflitto sarà inevitabile, dapprima combattuto sui tavoli della politica internazionale e poi, quando la “tensione” ormai insostenibile e i popoli europei maturi, per via militare. L’Europa aveva finalmente compreso che non si combatteva per una nazione, per dei confini sulla carta, per un paese o un corridoio ma si combatteva per se stessa, per la sopravvivenza stessa della patria europea.

I popoli europei avevano finalmente riportato alla luce - grazie alle precedenti rivoluzioni spirituali - le identità, le virtù e lo spirito eroico ormai perso in nell’epoca della modernità. Una ricostituzione dettata certamente dalla necessità di difendersi dal capitalismo democratico e corrotto da una parte e dal bolscevismo dall'altra. Con l'avvento della ricostituzione dell'uomo europeo vengono alla luce nuove categorie come il soldato politico, l'intellettuale militante. I giovani europei riscoprono con più ardore il combattimento, la lotta. Tutto questo, spiega il relatore, termina nel 1945.


Con forza, Maurizio Rossi ha sottolineato che non dovrà essere la nostalgia di quegli anni gloriosi che ci potrà tenere in piedi, al contrario essa deve essere strumento attuale, per portare l’attacco a questa società del Nulla che avanza. Prima della caduta del muro di berlino, il nemico era ancora evidente per una destra che voleva darsi il solo tratto anticomunista, ma dopo? Il nulla! Un'idea che è erede di grandi mobilitazioni non poteva, non può e non deve ridursi ad esistere in funzioni di un nemico; il fatto quindi che ci sia ancora oggi chi si riconosce in queste idee ce ne dà la prova. Oggi la necessità è di una rivoluzione antropologica, una rivoluzione spirituale, nella consapevolezza che la nostra priorità oggi è la formazione, la costituzione di una comunità militante che aggredisca la linea dell'orizzonte, da costituire attraverso l'esempio, perché si è quello che si fa. Nessuno ci obbliga e possiamo scegliere se vivere ordinariamente senza scopo, oppure scegliere di dedicare il tempo all’affermazione dell’idea attraverso innanzitutto la riaffermazione della nostra dignità di combattenti dell’Idea, di dignitosi legionari, di solidi militanti.


Nel concludere, Maurizio Rossi ha sottolineato più volte quanto è necessaria una comunità, dove intraprendere un percorso di formazione, perchè solo una comunità può darci i mezzi per resistere e per difendere la nostra anima e le idee che ci onoriamo di sostenere.

A fine intervento, oltre alle consuete domande rivolte al Relatore dai presenti registriamo il graditissimo contributo e la presenza del Combattente RSI Avv. Niglio come i saluti del Combattente RSI Antonio Pedrini che non potendo intervenire, ci ha comunque fatto pervenire un suo messaggio. L’ottimo pranzo comunitario e i saluti di rito, hanno concluso degnamente il fine settimana militante che verrà riproposto nel mese di maggio.

1 commento:

Il Calabrone ha detto...

Aria fresca per le menti. Grazie Azione Punto Zero!