martedì 6 aprile 2010

Civitavecchia, il sindaco: ''Chiudo la centrale''

Civitavecchia, il sindaco: ''Chiudo la centrale''

Per fare chiarezza dopo incidenti sul lavoro

ROMA - Il sindaco di Civitavecchia Giovanni Moscherini ha annunciato, in accordo con il presidente della provincia di Viterbo e della provincia di Roma, "la chiusura della produzione della centrale Enel di Torrevaldaliga per il tempo necessario a fare chiarezza definitiva su quanto accaduto". Il sindaco ha annunciato che per questo farà domani un decreto sindacale di chiusura perché "tre morti in tre anni sono troppi". Il sindaco lo ha detto davanti agli operai della centrale riuniti in consiglio comunale.

"Da domani mattina - ha spiegato il sindaco Moscherini tra gli applausi degli operai - la produzione della centrale e il cantiere sono fermi. Già domattina è convocata una riunione con istituzioni preposte per attivare tutti i tavoli e stabilire come istituire un organismo di controllo". Nel periodo di chiusura della centrale di Torrevaldaliga nord dove sabato è morto un operaio addetto alla manutenzione, Sergio Capitani, "utilizzeremo gli ammortizzatori sociali, probabilmente la cassa integrazione, per garantire un reddito ai lavoratori". Anche perché il periodo di chiusura "non è deciso, lo stabiliranno gli enti preposti dopo due livelli di verifica, una a 'freddo' a centrale spenta e una a caldo riattivando la produzione". Moscherini ha detto di vivere la decisione di chiudere la centrale "come un'assoluta necessità, perché su questa materia la nuova fabbrica, la trasformazione a carbone, non può vivere nell'incertezza della sicurezza". "I lavoratori - ha detto il sindaco - non possono vivere nell'incertezza della sicurezza e l'unico modo per chiarire è capire cosa non va a garanzia del buon funzionamento dell' impianto". Alla riunione erano presenti tre rappresentanti dell'Enel, tra i quali Calogero Sanfilippo, responsabile della filiera carbone.

OPERAI, STOP CENTRALE E' VITTORIA PER SERGIO - "Dedichiamo quella di oggi, che consideriamo una nostra vittoria per arrivare a lavorare in sicurezza, al nostro collega Sergio Capitani, ultima vittima della centrale di Torrevaldaliga Nord". Così gli operai della centrale Enel hanno commentato la decisione del sindaco di Civitavecchia Giovanni Moscherini di decretare lo stop della Centrale Enel.

TERNA, DA STOP CENTRALE NESSUN PROBLEMA RETE - L'eventuale chiusura della centrale Enel di Torre Valdaliga e la conseguente interruzione della produzione non causerebbero alcun problema sulla rete elettrica. Lo precisano tecnici di Terna alla luce dell'annuncio del sindaco di Civitavecchia, deciso a chiudere l'impianto dopo l'incidente sul lavoro che ha provocato la morte, sabato scorso, di Sergio Capitani.

GIOVEDI' L'AUTOPSIA SULL' OPERAIO MORTO - Sarà effettuata dopodomani all'istituto di medicina legale di Roma l'autopsia sul corpo di Sergio Capitani, l'operaio della ditta appaltatrice 'Guerrucci' morto sabato scorso nell'incidente, avvenuto all' interno della centrale Enel di Torrevaldaliga nord di Civitavecchia, in cui sono rimasti feriti in modo non grave due colleghi di lavoro della vittima e un assistente dell'Enel. Intanto, è all'esame del pm Paolo Calabria, il sostituto procuratore titolare dell'inchiesta, al momento aperta contro ignoti, il primo rapporto stilato dai carabinieri della compagnia di Civitavecchia ai quali sono affidate le indagini. A quanto si è appreso, i primi riscontri avrebbero escluso che sia stata un'esplosione a causare il violentissimo getto di acqua e ammoniaca fuoriuscito da una tubazione sulla quale gli operai stavano lavorando per eliminare un'ostruzione. In particolare le inchieste della magistratura (che molto probabilmente si avvarrà di consulenti tecnici) e quella interna dell'Enel dovranno accertare in particolare all'interno della tubazione ci fosse ancora una forte pressione nonostante sia stata messa in sicurezza.

Articolo gentilmente offerto dall'ANSA, che ringraziamo

1 commento:

azione puntozero ha detto...

La mancanza di sicurezza purtroppo è un concetto che è troppo diffuso e a volte troppo accettato...