“La strada da percorrere conduce al di là del PUNTO ZERO, conduce oltre la linea, oltre il muro del tempo e, attraverso di esso” Ernst Junger
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martedì 22 dicembre 2015
Solstizio d'inverno
Oggi è il Solstizio d'inverno e il sole, quasi sopraffatto dall'oscurità, riprende il suo ciclo ascendente carico di rinnovata forza,vincendo così le tenebre.
Facciamo sì che anche la parte "luminosa" che è in noi torni oggi a splendere
Un nuovo ciclo riparte all'insegna di una nuova luce!
sabato 19 dicembre 2015
Il solstizio d' inverno e il significato simbolico del Natale
Pubblichiamo di seguito un'articolo tratto da AzioneTradizionale riguardante il solstizio d'inverno ormai prossimo, del 21 dicembre 2011
Camminando per strada in questi giorni non possiamo che notare quel particolare clima gioioso che, come tutti gli anni, precede il Natale. Sempre più spesso però, nell’immaginario moderno, questa festa è vissuta esclusivamente sotto l’aspetto commerciale e materialistico che essa ha assunto nella nostra società, ponendo inevitabilmente in secondo piano – quando non addirittura portandoci a vivere inconsciamente – il suo vero significato.
Innanzitutto è a nostro avviso necessario partire da ancora più lontano: ossia dal fatto che, con il progressivo allontanamento dell’uomo dalla natura, stiamo diventando sempre più insensibili al suo ciclo e alle sue molteplici manifestazioni. La stragrande maggioranza delle persone, oggigiorno, vive il susseguirsi delle varie stagioni esclusivamente per il fatto che si accorge del cambiamento di temperatura e, qualora sia ancora abituata a farlo, osservando nella natura dei cambiamenti evidenti.
Ma quale nesso si pone dunque in essere tra il mondo naturale con la sua ciclicità e una festa apparentemente legata al costume popolare e alla religione?
Ebbene l’aspetto più rilevante, e tutt’altro che casuale, del Natale è che esso si festeggia in prossimità di un altro avvenimento molto importante, ossia quello del solstizio d’inverno, che cade il 21 dicembre. Il solstizio d’inverno è un avvenimento di particolare rilevanza perché è il giorno più corto dell’anno, durante il quale il Sole occupa lo spazio più in basso dell’eclittica.
Ma quale nesso si pone dunque in essere tra il mondo naturale con la sua ciclicità e una festa apparentemente legata al costume popolare e alla religione?
Ebbene l’aspetto più rilevante, e tutt’altro che casuale, del Natale è che esso si festeggia in prossimità di un altro avvenimento molto importante, ossia quello del solstizio d’inverno, che cade il 21 dicembre. Il solstizio d’inverno è un avvenimento di particolare rilevanza perché è il giorno più corto dell’anno, durante il quale il Sole occupa lo spazio più in basso dell’eclittica.
Per tutti i popoli antichi, questo periodo dell’anno riveste un fondamentale aspetto simbolico, di carattere esoterico. Infatti, a partire dal giorno seguente il solstizio, le giornate ricominciano impercettibilmente ad allungarsi, simboleggiando la vittoria del sole sulle tenebre e il ritorno di un periodo di luce, che troverà il suo apice nel solstizio d’estate, giorno più lungo dell’anno.
Durante la notte più lunga dell’anno dunque, dove la luce pare abbia lasciato definitivamente spazio alle tenebre, ecco che anticamente si accendevano dei fuochi per propiziare questa vittoria e rinascita. Tale avvenimento però, non era vissuto esclusivamente come di carattere esteriore, bensì era un momento durante il quale fermarsi a riflettere su di noi e sul nostro agire, facendo della sincera critica introspettiva, seguita poi dalla celebrazione di questa rinascita di luce anche in noi stessi.
La vittoria della luce sulle tenebre sancisce pertanto un ritrovato (e rinnovato) stato dell’essere, che dopo aver affrontato e lasciatosi alle spalle gli aspetti più bui che in esso albergavano, è pronto a rimettersi in cammino verso un mondo luminoso con rinfrancata freschezza.
Durante la notte più lunga dell’anno dunque, dove la luce pare abbia lasciato definitivamente spazio alle tenebre, ecco che anticamente si accendevano dei fuochi per propiziare questa vittoria e rinascita. Tale avvenimento però, non era vissuto esclusivamente come di carattere esteriore, bensì era un momento durante il quale fermarsi a riflettere su di noi e sul nostro agire, facendo della sincera critica introspettiva, seguita poi dalla celebrazione di questa rinascita di luce anche in noi stessi.
La vittoria della luce sulle tenebre sancisce pertanto un ritrovato (e rinnovato) stato dell’essere, che dopo aver affrontato e lasciatosi alle spalle gli aspetti più bui che in esso albergavano, è pronto a rimettersi in cammino verso un mondo luminoso con rinfrancata freschezza.
Con queste poche righe speriamo di aver contribuito in minima parte a tenere vivo il senso e il significato di quello che è forse il momento più significativo dell’anno, con l’augurio che questa consapevolezza cresca e scalzi il materialismo ormai insito ad esso e con la certezza che un uomo che vuole considerare se stesso in sintonia con la natura non può non riconoscerlo.
Un buon solstizio a tutti!
giovedì 17 dicembre 2015
“Il Mito che ritorna. Racconti e Simboli del Solstizio” – recensione (12.12.2015)
(Fonte: www.azionetradizionale.com )
Con l’avvicinarsi di un giorno importante come quello del Solstizio d’Inverno, presso i locali di Raido si è tenuta la conferenza dal titolo “Il Mito che ritorna, Racconti e Simboli del Solstizio”. A spiegare l’importanza di tale giorno ed a chiarificare il tutto con esempi è stato Mario Polia.
Dopo una introduzione a cura della Comunità Militante Raido, Polia ha iniziato a spiegare il simbolismo del Solstizio con una fiaba conosciuta da tutti ma dai significati fondamentali per la comprensione di tale messaggio, ossia Cappuccetto Rosso.
Una volta delineata l’importanza del significato di resurrezione e di rinascita della luce sulle tenebre proprio grazie a tale fiaba, Polia ha illustrato come il messaggio ricorra in tutte le dottrine tradizionali, a partire dai miti nordici dell’Edda fino al Cattolicesimo. Quindi, ha spiegato l’importanza di giorni come il Solstizio ed il Natale, che devono servire affinchè dopo un attento esame di se stessi si definiscano i propositi e quindi si piantino i semi dei propositi che dovranno sbocciare durante l’anno per poi culminare con tutta la loro potenza, seguendo quelli che i latini avrebbero definito “exempla”.
Affiancati a tali miti Polia ha, inoltre, spiegato tutta l’opera di sovversione del mito e quindi di appiattimento che il mondo moderno ha compiuto nel tempo, demolendo completamente una visione ciclica e sana del tempo per edificare un costrutto artificioso di ritmi frenetici ed innaturali. Tutto ciò a partire dalla completa amnesia nei confronti di retaggi importantissimi come appunto quelli delle fiabe, che come ha sottolineato il relatore dissodano nel giovane il terreno affinchè possano attecchire i messaggi tradizionali successivi.
Un altro punto affrontato durante la conferenza è stato quello del simbolismo della strenna natalizia e quindi di ciò che rappresentano il simbolismo delle noci, il fico e l’alloro con tutto il significato sacro che ricoprono e che nei tempi ultimi sembrano aver perduto, mantenendo soltanto la loro forma esteriore.
L’incontro si è poi avviato alla conclusione e Mario Polia ha poi risposto alle numerose domande sia del pubblico, sia della Comunità Militante Raido.
L’intento della conferenza è stato senza dubbio, non quello di riempire la testa del pubblico con nozioni accademiche, ma il cuore con quelli che dovranno essere i punti fermi su cui impostare un anno nel solco della Tradizione. Ed è proprio in vista della fine e dell’inizio d’anno, che lanciamo ancora una volta la nostra invocazione al cielo: ora e sempre, in alto i cuori!
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