No,
non lo abbiamo voluto scrivere, abbiamo dovuto farlo. Per dare conto, alle
generazioni future che noi non siamo rimasti in un silenzio complice. Noi non
abbiamo retto il moccolo a questi cialtroni, ci siamo battuti - contro ogni
barbarie, contro ogni maleducazione dello spirito. E’ con questo profilo che ci
approssimiamo alla recensione dell’evento “Made in Santa Marinella – Stella per
una notte”. Agglomerato confuso di pseudo arte, moda, intrattenimento e
sciatteria. Tutto profumatamente patrocinato dall’amministrazione comunale di Santa
Marinella.
Noi non siamo stiliti, non disprezziamo le
iniziative e le attività altrui tout-court o le cose del mondo, non ne siamo avulsi
o indifferenti, ma intendiamo esprimere una critica, un pensiero, secondo uno
stile, una condotta precisa, che ci impone di distinguere, ciò che è mero
intrattenimento e non può essere considerato cultura.
Nel contempo pensiamo anche che sia necessario
tracciare una linea di livello, che sia il discrimine, il metro di giudizio di
quello che, per esempio, la Pubblica Amministrazione Locale va somministrando
sempre più ai suoi concittadini.
Di qui, non ci si può esimere dal constatare che
l’evento pubblicizzato come attività culturale e realizzato il giorno 25 agosto
presso l’Orto botanico santamarinellese (… dove non cresce neanche un tubero!)
di fatto si debba inquadrare assolutamente come attività di intrattenimento, a
meno che l’esibizione di costumi da bagno, di vestiario di moda, di baldi
giovanotti pettoruti e di silfidi indossatrici non costituisca un fatto
cul-turalmente rilevante. Cionondimeno, sottolineando
che un evento non è mai neutro, eleva o degrada.
Dunque, questo è tutto ciò che può essere
somministrato? E’ qui il “limes culturale”? Il livello di ricettività culturale
della popolazione santamarinellese è in grado di apprezzare soltanto questo? Un
trito e ritrito intrattenimento modaiol-cabarettistico, in salsa “sfilatina”
estiva, condito da un cumulo-nembo puzzolente di frittura di pesce, aleggiante
sul pubblico, a fare da fumogeno involontario da palcoscenico? Oppure, la spesa
di denaro pubblico è ormai finalizzata all’adulazione dell’ associazionismo
locale, alla “coltura” dell’immagine dell’organizzatrice-ore di turno di eventi
e dei suoi accoliti, nella totale inconsapevolezza o peggio arrogante
presunzione riguardo i propri limiti culturali?
L’evento, peraltro ben congegnato, è riuscito
nell’intento, tuttavia non abbiamo avuto il piacere di ascoltare un discorso
introduttivo da parte del sindaco o da altre pubbliche presenze ectoplasmatiche
che, evidentemente, non hanno ritenuto di illustrare un aspetto del volto della
Città di Santa Marinella a turisti e cittadinanza. Siamo abituati a queste
defezioni strategiche! Eppoi, per finire, udite! Udite! Indovinate quale
maschietto in gara è riuscito a salire sul podio più alto? Il figlio della
organizzatrice dell’evento! Si sa… “Ogni scarrafone è bello a mamma suia”!
Il Cavaliere Nero
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