(Fonte: www.controinformazione.info)
Con il voto favorevole dato l’altro ieri alla Camera per l’approvazione
della legge che istituisce lo “Ius Soli”, si è assestato il colpo definitivo all’identità
culturale italiana che in questi anni aveva già ricevuto dei poderosi colpi per
effetto dell’assalto congiunto dell’ondata mondialista capeggiata dal PD, dai
partiti complici (incluso il 5 Stelle che si è astenuto), dal Vaticano del Papa
Bergoglio, dall’ONU del fantoccio Ban Ki Moon, dall’oligarchia europea di
Bruxelles, dal Dipartimento di Stato USA, dal FMI e da altri vari organismi
sovranazionali di sobillazione, come la “Open Society” del miliardario George
Soros e similari.
Renzi e i suoi, con una furbesca strategia di distrazione di massa (la
sovraesposizione mediatica delle vicende Marino e Regione Lombardia), hanno
messo a segno, al riparo dai riflettori, un colpo destinato ad influenzare
pesantemente gli equilibri sociali ed il futuro del nostro Paese.
Il testo è stato approvato con 310 sì, 66 no e 83 astenuti. Al voto
finale si sono astenuti i deputati M5S che hanno dichiarato di ritenere
“inutile” tale testo, mentre contro hanno votato quelli di Lega, Fdi e Fi.
Favorevole, naturalmente, la maggioranza renziana e non. Una maggioranza
determinata da un sostanziale calcolo elettorale che programma di ottenere a
medio termine maggiori voti e consensi dalla nuova massa di cittadini italiani.
La cittadinanza italiana, in conseguenza di questa legge, è
quindi destinata a divenire un automatismo, frutto di un iter burocratico
piuttosto che di un atto d’amore e di identità culturale.
La pressione del fenomeno migratorio che avviene in questo periodo, non
casuale ma provocata dalle centrali mondialiste secondo un progetto pianificato
da tempo (vedi: L’ONU predispone il piano per il “ripopolamento” dell’Italia), ha
ulteriorrmente rafforzato la spinta all’approvazione della legge per consentire
in tempi rapidi anche in Italia, con lo “Ius soli”, la certificazione avvenuta
della società multiculturale aperta, che metterà la parola fine su molti secoli
di tradizioni culturali italiane ed aprirà le porte alle nuove culture
emergenti di provenienza dei nuovi cittadini.
Le conseguenze nell’assetto sociale del paese appariranno presto e
non saranno quelle “dell’arricchimento culturale” e della “pace
sociale” che oggi la sinistra mondialista propaganda come prospettiva futura.
Si è già iniziato da tempo ad insegnare l’arabo o il rumeno in alcune
scuole materne come lingue base, a rimuovere i crocifissi dalle aule, ad
adeguare i cibi alla melle mense scolastiche alla tradizione arabo-islamica, a
separare maschi e femmine in certe palestre e piscine pubbliche, si continuerà
presto con altre “innovazioni” e presto assisteremo anche a cambiamenti
sostanziali delle materie di insegnamento scolastico come ad esempio si vedrà
sparire dall’insegnamento nelle scuole il vecchio testo della Divina Commedia
di Dante, visto che il tale opera viene “offeso” Maometto per essere stato
collocato nell’Inferno dal Dante. Questo potrebbe urtare la suscettibilità
delle crescenti masse di studenti islamici sunniti nelle scuole italiane.
Altrettanta censura potrebbero subire autori come il Torquato Tasso, con la sua
“Gerusalemme Liberata” che suona molto male per le masse di cultura islamica
radicale.
Il panorama delle nostre città andrà progressivamente cambiando con la
costituzione di altre numerose nuove moschee, finanziate generosamente da
Arabia Saudita e Qatar, i paesi ispiratori del peggiore integralismo wahabita e
salafita.
La cittadinanza Italiana, che era considerata un valorere trasmissibile
ai figli dal genitore italiano (“ius sanguinis”) diviene uno status da
attribuire ipso facto all’immigrata che sbarca in Italia e fa nascere nella
Penisola un figlio che frequenta per cinque anni un corso di studi riconosciuto
e la stessa cittadinanza può essere richiesta anche dai minori (ed anche dai
maggiorenni) extra comunitari già residenti da tempo in Italia, i quali abbiano
maturato tale requisito (frequenza scolastica e genitore con permesso di
soggiorno di lungo periodo) in precedenza.
Come dispone la nuova legge, potrà ottenere la cittadinanza, il
minore straniero, che sia nato in Italia o sia entrato nel nostro Paese entro
il compimento del dodicesimo anno di età, che abbia frequentato regolarmente,
per almeno cinque anni nel territorio nazionale, uno o più cicli presso
istituti appartenenti al sistema nazionale di istruzione o percorsi di
istruzione e formazione professionale triennali o quadriennali idonei al
conseguimento di una qualifica professionale. E’ il cosiddetto “ius culturae”.
Considerando quale è di fatto il livello della scuola
italiana che va adeguandosi rapidamente alle nuove culture, possiamo immaginare
che i nuovi cittadini, nonostante il ciclo scolastico previsto, tenderanno a
mantenere in buona parte la loro cultura e religione di origine (africana,
arabo islamica o asiatica che sia) con rifiuto, per motivi religiosi o
culturali propri, di accettare le regole le abitudini ed acquisire le radici
dell’identità nazionale.
Per quanto questa legge non abbia uguali in Europa, Il fenomeno della
difficoltà di integrazione è notoriamente già visibile nei paesi che lo hanno
sperimentato e, quasi dappertutto viene considerato fallimentare perchè le
culture di origine sono in prevalenza radicate e più forti di quella italiana.
Facile prevedere, fra non molti anni, l’insorgere di conflitti e tensioni
sociali ed etniche tra i vari gruppi che comporranno il mosaico della
popolazione italiana , in specie nelle grandi città. I conflitti in realtà si
stanno già iniziando a verificare con l’arrivo in massa di clandestini ma
questi non sono altro che i prodomi di quanto avverrà più in avanti.
La classe politica, la stessa che si è già resa complice della cessione
della sovranità nazionale ad organismi sovranazionali, oggi ha compiuto un
nuovo passo per la disgregazione del paese.
Gli esponenti politici che hanno preso l’iniziativa per far votare questa
legge hanno adempiuto alle direttive che avevano ricevuto da tempo, aprire alla
società multiculturale, distruggere le identità nazionali, affossare lo Stato
nazionale, favorire un grande mercato unico e l’ingresso e la disponibilità di
una nuova massa di mano d’opera a buon mercato che in prospettiva andrà
gradualmente sostituendo la popolazione italiana. Tutto era già preordinato e
pianificato da tempo dagli organismi sovranazionali che dirigono le decisioni
politiche in questo paese e che dispongono delle docili marionette filo guidate
negli ambiti parlamentari e di governo.
Le nuove generazioni erediteranno le rovine di quello che fu la Nazione e
la civiltà italica che ha dato alla cultura il Rinascimento, le Arti, la
Letteratura, la Poesia , le scienze ed il patrimonio artistico più grande del
mondo. Una Storia che fu resa grande da alcuni personaggi come Dante Alighieri,
Francesco Petrarca, Michelangelo Buonarroti, Leonardo da Vinci, Ludovico
Ariosto, Ugo Foscolo, Alessandro Manzoni, Guglielmo Marconi, e tanti altri.
Al loro posto possiamo prevedere che gradualmente, per le nuove
generazioni, ci saranno da studiare nelle scuole autori africani, arabi,
pakistani e cinesi, in un miscuglio di nozioni e di culture che sarà un ibrido
ad esaltazione della multiculturalità e del meticciato culturale.
Così hanno voluto i personaggi politici della “statura” di
una Laura Boldrini, Matteo Renzi, Angelino Alfano, Stefania Giannini,
Loris Verdini e Pietro Grasso, con la loro corte di adulatori e sostenitori,
questi personaggi da considerare i nuovi “padri fondatori” dell’ Italia
multiculturale
Luciano Lago
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