martedì 1 dicembre 2015

C'è un gasdotto alla radice della questione Siriana


Nel 2009, dal Qatar sarebbe iniziato il progetto di un gasdotto che passa sul suolo del suo alleato saudita, poi in Giordania per poi transitare dal suo altro alleato turco, membro della NATO, per il rifornimento di gas in Europa.

Una bella squadra di alleati, Qatar, Arabia Saudita, Kuwait, Giordania e la Turchia, tutti grandi amici dello Zio Sam.

Però questo gasdotto, si vocifera che avrebbe urtato uno scoglio. Proprio per arrivare in Turchia, che rappresenta il ponte tra il Medio Oriente e l'Europa, deve inevitabilmente passare per la Siria. E qui casca l'asino, il presidente Assad che non svende la sovranità del suo Stato, principale attività dei politici europeisti e quindi si rifiuta di concedere il suo territorio per il transito del gasdotto citato prima, che avrebbe magari anche portato soldi alle casse di Damasco. Perchè?

Assad sostiene posizione della Russia su politica internazionale aggressiva degli USA
Assad, forte della sua lunga amicizia con la Russia, non vuole danneggiare Mosca per la fornitura di gas in l'Europa se passasse sul suo territorio il gasdotto qatariota-saudita in concorrenza con quello russo. In sostanza il presidente siriano NON si è venduto per mantenere salda la sua alleanza con Putin.
Il progetto degli alleati del Golfo, rischia di andare in fumo, siamo già al 2011 e quindi, la primavera araba per "magia" si sposta anche in Siria. Tutto ad un tratto Assad diventa l'Hitler del Medio Oriente, colui che che usa i gas velenosi sulla sua popolazione. Notizia tra l'altro smentita quest'anno, ma all'epoca dei fatti servì per il Casus Belli americano contro il governo siriano. 

Pertanto bisogna esportare la democrazia, ma invadere la Siria come è accaduto con l'Iraq, non va più di moda, almeno per il momento, ma ecco che dal nulla, come i funghi, un'organizzazione terroristica inizia una guerra "santa" prima in Iraq, che anche in questo caso si vocifera era nel progetto del gasdotto e poi in Siria. Che coincidenza! 

Usa, gli aiuti a favore dei cosiddetti ribelli moderati continuano a cambiare strada
Ma ci sono anche i ribelli "moderati" (con l'ammissione che questi sono stati addestrati dagli americani), i quali diventano i papabili come soluzione alla Pax Siriana.
Perfetto, ora l'Occidente può fare la sua crociata per spodestare il legittimo ma cattivo presidente siriano, tralasciando le violenze inaudite perpetuate dai terroristi. 
Ma questi, una volta rimosso Assad ed instaurato un governo magari amico o meglio voce del padrone occidentale, i vari ribelli-terroristi sarebbero scomparsi dal nulla, tramite un tasto di telecomando premuto dall'Occidente che avrebbe anche incassato anche questo secondo merito. Quindi aver cacciato via il terribile Assad, esportando la democrazia a suon di bombe come accaduto in Libia e poi magari convertire i terroristi in moderati per la "ricostruzione" del Paese. Fantastico!

Siria, Putin e Obama sono d’accordo: devono decidere i siriani
Ma le cose non vanno così, i siriani resistono, sono legati ad Assad che non lascia il suo popolo, riconoscente nei riguardi della Russia, che non è stata tradita ed ora direttamente in campo contro quei terroristi venuti alla ribalta dopo il fallimento del progetto di gasdotto, incredibile coincidenza astrale.
Ma l'Occidente non ci sta e quindi anche la Russia che sta rovinando il giocattolo atlantico, entra nel club dei cattivi, accusata di non bombardare i terroristi, bensì i "moderati" addestrati proprio dagli esportatori della "democrazia" come è stato ammesso da quest'ultimi.

(Fonte: www.sputniknews.com)

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