Limitare il condizionamento sessuale almeno fino alla maggiore età di un ragazzo, già di per se tempestato e sommerso dall'immondizia con cui il mondo moderno ormai bombarda giovani, giovanissimi e bambini..disegno di legge approvato, ed è bufera. Accade infatti in Russia, e succede che l'occidente si scatena in una vibrante protesta, nonostante non sia una legge anti-gay e nessuno venga toccato personalmente, o messo in carcere. Bastano delle sanzioni su chi condiziona un adolescente, per scatenare l'ennesima buffonata di protesta. E si parla addirittura di un ritorno all'Unione Sovietica...
La Russia torna a far parlare di sé con un’altra legge choc. Dopo le controversie con gli Stati Uniti riguardo al Magnitsky Act, ora arriva la cosiddetta “legge anti-gay”. La Duma ha già dato il primo via libera, con 388 sì, un voto contrario e uno astenuto.
Ora si attendono le date delle prossime due consultazioni per approvare definitivamente il disegno di legge. Elena Minzulina, deputata del partito di opposizione “Russia Giusta”, ha dichiarato che la “propaganda omosessuale viola il diritto dei minori” a scegliere autonomamente il proprio orientamento sessuale. Dello stesso avviso è anche Dimitri Sablin, parlamentare del partito di Putin, che ci tiene a precisare che “viviamo in Russia, non a Sodoma e Gomorra”. La comunità gay si infuria. Per protesta i difensori dei diritti degli omosessuali si sono riuniti fuori dal Parlamento per dare vita ad un “kiss-in”. Praticamente un sit-in, dove gay e lesbiche si scambiano effusioni. Non passa molto tempo prima che la situazione si complichi. A quanto pare l’iniziativa dei detrattori del ddl hanno attirato un po’ troppa attenzione da parte di alcuni gruppi filogovernativi e cristiano ortodossi. A quanto riferiscono le autorità russe, i manifestanti a sostegno dei gay avrebbero spruzzato gas lacrimogeno e aggredito fisicamente i loro avversari.
Non è la prima volta che accadono episodi del genere in Russia. Non si ricorda un “gay pride” che è riuscito a sfilare senza problemi. E questo si verifica nella maggior parte dei paesi dell’Europa dell’est. In ogni caso, il bilancio della giornata di proteste e contro-proteste è di venti arresti tra i partecipanti del “kiss-in”. La Chiesa ortodossa, anche in questa occasione si è schierata dalla parte del Governo di Mosca.
In realtà, il nuovo ddl non è propriamente una legge “anti-gay”. Nessun omosessuale finirà in carcere per le sue tendenze. La nuova legge punisce il reato di “propaganda dell’omosessualità ai minori”. Quindi, si proibisce anche la propaganda pubblica di difesa dei diritti dei gay. La pena? Niente carcere, ma delle multe che possono variare dai 100 ai 125 euro, per le singole persone.
Se invece a sgarrare sono degli enti giuridici, allora le penali diventano molto più salate e la cifra può arrivare anche a 12.500 euro. L’attacco del mondo occidentale contro Putin è stato immediato. Qualcuno parla di un ritorno all’Unione Sovietica, quando l’omosessualità era del tutto vietata e punita con l’internamento nei gulag.
Ma l’iniziativa non è stata appannaggio esclusivo dei membri della Duma. A quanto pare il ddl proviene dalle gelide lande siberiane. Nel marzo scorso, il Parlamento della regione di Novosibirsk ha adottato una legge molto simile. Altri casi simili sono stati approvati anche in altre parti del paese, tra cui San Pietroburgo, dove la popstar Luisa Ciccone (Madonna) ha ricevuto una denuncia per aver difeso i diritti degli omosessuali ed aver sostenuto la campagna delle “Pussy Riot”, il movimento femminista di opposizione a Putin.
Federico Campoli, Il giornale d'Italia
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