06/07/2013, Colli
del Tronto – Ascoli Piceno
Presentazione
del libro
In
un’occasione importante come quella di sabato non poteva mancare la presenza di
Azionepuntozero. Nello scorso fine settimana infatti, la fondazione Hispano Latina in collaborazione con le associazioni
PASSEPARTOUT, RAIDO, NUOVE SINTESI e ARIES, hanno organizzato la presentazione
del libro "Adriano Romualdi. L' uomo,
l' opera e il suo tempo" di
Rodolfo Sideri, con l' intervento di
Mario Michele Merlino. A seguire, una buona cena tra camerati.
Nonostante
i chilometri di distanza, per le occasioni importanti, il farsi trovare pronti
e disponibili per lunghe trasferte sta a significare che la militanza non si fa
nel salotto di casa, né attraverso il monitor di un computer. Lo spostamento
“fisico” permette, oltre che di godere dei paesaggi unici che il nostro bel
paese offre, anche l’opportunità di scambio opinioni e saluti diretti e veri,
segno di condivisione ed espressione di quel legame comunitario che unisce
indissolubilmente le varie realtà che lottano per la stessa Idea, attraverso
valori, secondo dati Principi.
Adriano
Romualdi: l’uomo l’opera e il suo tempo” il titolo della conferenza e del libro
presentato per l’occasione: gli interventi di Mario Michele Merlino e di
Rodolfo Sideri (autore del libro) hanno fornito, attraverso due differenti
forme di espressione e di relazione col pubblico, una ben delineata visione di
Romualdi e un interpretazione valida ed efficace del suo pensiero, inducendo
gli ascoltatori a delle riflessioni ora più che mai necessarie ed attuali. Prima dei loro interventi, Lorella e Celsio Ascenzi, infaticabile organizzatore delle attività della Fondazione Hispano Latina, nonchè padrone di casa e della bella sala realizzata con le sue fatiche, hanno introdotto il tema e parlato dell'importanza dell'appuntamento.
Il
Prof. Merlino ha ribadito attraverso un aneddoto, come quello spirito vero che
ritroviamo nella natura, nel cibo e nei volti che riconosciamo e sentiamo
nostri, rappresenti una semplicità e un amore per l’essenziale che è un punto
cardine di quell’Europa che Adriano sognava e che credeva possibile, tramite un
risveglio delle coscienze. Per Adriano, quest’ultime, intrinsecamente possiedono
quella visione della vita che è comune a tutti i popoli europei. In questo
senso, ribadisce Mario, egli ha visto nel fascismo un fenomeno europeo, ovvero
un ridestarsi dei principi che, opponendosi alla sovversione della
globalizzazione e della massificazione imposta da democrazia e comunismo,
esprimevano quel sentire comune proprio dell’Europa che legava le comunità a
percorrere un unico sentiero, seguendo una visione verticale e trascendente
della vita. Nel ricordo personale del professore, emerge una figura che, seppur
molto giovane, era già in grado di coinvolgere un gran numero di persone,
catturandole attraverso la sua notevole capacità di dialogo e l’espressione di
una profonda cultura, sempre atta alla trasmissione e mai fondata sullo sterile
studio fine a sé stesso; Romualdi non
mancava, inoltre, di un coraggio encomiabile, essendo sempre pronto, al momento
del bisogno, a scendere in piazza e a combattere fianco a fianco coi propri
fratelli, pur se non dotato di una vista aquilina, mai giungendo al rifiuto e
al rinnego di una politica attiva.
E’
proprio su quest’ultimo punto che Rodolfo Sideri insiste nel suo successivo
intervento. Il grandissimo apporto che la figura di Adriano ha portato
attraverso il suo pensiero nel nostro ambiente, è principalmente quella di
ribadire l’importanza di una Destra – con la D maiuscola - che puntando sulle
qualità e le virtù di chi sceglie di percorrere un determinato cammino, sappia
agire all’interno della società con una politica d’avanguardia basata
sull’azione diretta simbolo di una Weltanschauung propria alla nostra
Tradizione. Una elite che possa trascinare con l’esempio, il popolo, ad un
rigetto del materialismo sovversivo oramai dilagante. Come logica conseguenza
dunque, si ha un marginale distacco dal pensiero evoliano e propriamente
relativo alla apolitìa. In essa trova posto al contrario, la sovranità del dominio
assoluto di sé stessi, cosa che in molti ha confusamente ingenerato un rifiuto
di tutto ciò che è esterno a sé. Cionondimeno, giustamente stigmatizzando quella
destra figlia del sessantotto e contaminata da logiche anarchiche che
emarginavano il singolo da un azione incisiva sulla società. Uno studio e una
formazione, dunque, che deve partire da
una profonda e radicale azione su sé stessi ma che deve poi trovare nella
trasmissione dei principi e dei Valori il compimento di un percorso, che non
rinneghi l’azione politica, sempre che essa sia esercitata secondo regole
ferree e rigide, che permettano un rifiuto totale verso ogni contaminazione e
il rigetto di ogni compromesso con il mondo borghese e democratico.
Ad una
ulteriore riflessione, nel viaggio di ritorno, tra i militnati di APZ sono
emersi tre elementi che hanno fatto di Adriano Romualdi una fonte inesauribile
da cui abbeverarsi. Il primo, la totale rimozione di ogni senso di colpa o di
vittimismo per le grandi esperienze nazional-rivoluzionarie che si sono
espresse in Europa tra le due guerre, chiamate per convenzione i fascismi
europei. La seconda, l’importanza imprescindibile dello studio e della
formazione culturale e dottrinaria su cui deve incentrarsi l’azione politica e meta
politica del militante. La terza, essere avanguardia e non vivere con il collo
girato all’indietro, nutrendosi di ammennicoli e soprammobili da rigattieri del
Fascismo. Il senso straordinario di Adriano è stato dunque quello di rendere
attuale il sacrificio dei combattenti europei, in nome di quei miti, di quei
valori, di quei simboli sotto cui si sono raccolti e che ancora oggi rappresentano
delle salde radici contro lo smarrimento della società contemporanea. Ora che
il nemico è così radicato nella nostra società, occorre dunque riscoprire,
seguendo il suo esempio, la nostra storia e, rifiutando il progressismo
abulico, riscoprirci protagonisti nella realtà, avendo negli occhi la realizzazione
di un destino del quale vogliono privarci.
Lo
spirito europeo, i valori europei sono
sempre presenti e guardando al nostro passato possiamo renderci conto
che, se vogliamo, possiamo farli rivivere e renderli attuali. Una lotta che ci deve
vedere, anziché divisi sulla strada di un anarchismo dissolutivo, uniti in una
lotta fianco a fianco seguendo un sentiero unico. Oggi è ancora possibile
grazie al messaggio scolpito nella pietra da Adriano, durante l’arco della sua
troppo breve esistenza, vissuta nella pienezza della luce della Tradizione.
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