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mercoledì 9 dicembre 2015

75 anni fa nasceva Adriano Romualdi



"E non poteva certo credere che gli Americani, che erano alleati col più grande assassino della storia mondiale - Stalin - prendessero così alla lettera i loro principi. Non poteva comprendere il singolare concetto dell'umanità e della democrazia degli Americani, per i quali i crimini dei nazisti erano atroci, quelli dei russi bagattelle, e che mentre condannavano a morte milioni di uomini consegnandoli a Stalin, mentre bombardavano al fosforo Dresda e Amburgo, credevano ancora di battersi per l'umanità e la democrazia, così da non potersi sporcare le mani trattando con Himmler."
(Le ultime ore dell'Europa) 

Adriano Romualdi 9/12/1940 - 9/12/2015

mercoledì 12 agosto 2015

Adriano Romualdi [in memoriam]


"Sono le epoche cruciali, quelle in cui l'angelo della storia batte con le sue grandi ali a sollievo o a terrore dei popoli e in cui, nel volgere di pochi, turbinosi eventi, si decidono i destini delle civiltà.
A queste epoche appartiene la seconda guerra mondiale, che segna la lotta estrema dell'Europa contro la morte politica e si conclude con la sua lunga, disperata agonia. In essa ogni breve episodio si cristallizza nella memoria dei secoli, ogni figura subisce una stilizzazione eroica, ogni battaglia diventa epopea e mito."

Adriano Romualdi
12/08/1973 - 12/08/2015

lunedì 8 luglio 2013

Adriano Romualdi. L’uomo, l’opera e il suo tempo - [Recensione]

06/07/2013, Colli del Tronto – Ascoli Piceno
Presentazione del libro





In un’occasione importante come quella di sabato non poteva mancare la presenza di Azionepuntozero. Nello scorso fine settimana infatti, la fondazione Hispano Latina in collaborazione con le associazioni PASSEPARTOUT, RAIDO, NUOVE SINTESI e ARIES, hanno organizzato la presentazione del libro "Adriano Romualdi. L'uomo, l'opera e il suo tempo" di Rodolfo Sideri, con l'intervento di Mario Michele Merlino. A seguire, una buona cena tra camerati.
Nonostante i chilometri di distanza, per le occasioni importanti, il farsi trovare pronti e disponibili per lunghe trasferte sta a significare che la militanza non si fa nel salotto di casa, né attraverso il monitor di un computer. Lo spostamento “fisico” permette, oltre che di godere dei paesaggi unici che il nostro bel paese offre, anche l’opportunità di scambio opinioni e saluti diretti e veri, segno di condivisione ed espressione di quel legame comunitario che unisce indissolubilmente le varie realtà che lottano per la stessa Idea, attraverso valori, secondo dati Principi.
Adriano Romualdi: l’uomo l’opera e il suo tempo” il titolo della conferenza e del libro presentato per l’occasione: gli interventi di Mario Michele Merlino e di Rodolfo Sideri (autore del libro) hanno fornito, attraverso due differenti forme di espressione e di relazione col pubblico, una ben delineata visione di Romualdi e un interpretazione valida ed efficace del suo pensiero, inducendo gli ascoltatori a delle riflessioni ora più che mai necessarie ed attuali. Prima dei loro interventi, Lorella e Celsio Ascenzi, infaticabile organizzatore delle attività della Fondazione Hispano Latina, nonchè padrone di casa e della bella sala realizzata con le sue fatiche, hanno introdotto il tema e parlato dell'importanza dell'appuntamento.

Il Prof. Merlino ha ribadito attraverso un aneddoto, come quello spirito vero che ritroviamo nella natura, nel cibo e nei volti che riconosciamo e sentiamo nostri, rappresenti una semplicità e un amore per l’essenziale che è un punto cardine di quell’Europa che Adriano sognava e che credeva possibile, tramite un risveglio delle coscienze. Per Adriano, quest’ultime, intrinsecamente possiedono quella visione della vita che è comune a tutti i popoli europei. In questo senso, ribadisce Mario, egli ha visto nel fascismo un fenomeno europeo, ovvero un ridestarsi dei principi che, opponendosi alla sovversione della globalizzazione e della massificazione imposta da democrazia e comunismo, esprimevano quel sentire comune proprio dell’Europa che legava le comunità a percorrere un unico sentiero, seguendo una visione verticale e trascendente della vita. Nel ricordo personale del professore, emerge una figura che, seppur molto giovane, era già in grado di coinvolgere un gran numero di persone, catturandole attraverso la sua notevole capacità di dialogo e l’espressione di una profonda cultura, sempre atta alla trasmissione e mai fondata sullo sterile studio fine a sé stesso;  Romualdi non mancava, inoltre, di un coraggio encomiabile, essendo sempre pronto, al momento del bisogno, a scendere in piazza e a combattere fianco a fianco coi propri fratelli, pur se non dotato di una vista aquilina, mai giungendo al rifiuto e al rinnego di una politica attiva.
E’ proprio su quest’ultimo punto che Rodolfo Sideri insiste nel suo successivo intervento. Il grandissimo apporto che la figura di Adriano ha portato attraverso il suo pensiero nel nostro ambiente, è principalmente quella di ribadire l’importanza di una Destra – con la D maiuscola - che puntando sulle qualità e le virtù di chi sceglie di percorrere un determinato cammino, sappia agire all’interno della società con una politica d’avanguardia basata sull’azione diretta simbolo di una Weltanschauung propria alla nostra Tradizione. Una elite che possa trascinare con l’esempio, il popolo, ad un rigetto del materialismo sovversivo oramai dilagante. Come logica conseguenza dunque, si ha un marginale distacco dal pensiero evoliano e propriamente relativo alla apolitìa. In essa trova posto al contrario, la sovranità del dominio assoluto di sé stessi, cosa che in molti ha confusamente ingenerato un rifiuto di tutto ciò che è esterno a sé. Cionondimeno, giustamente stigmatizzando quella destra figlia del sessantotto e contaminata da logiche anarchiche che emarginavano il singolo da un azione incisiva sulla società. Uno studio e una formazione, dunque, che deve partire  da una profonda e radicale azione su sé stessi ma che deve poi trovare nella trasmissione dei principi e dei Valori il compimento di un percorso, che non rinneghi l’azione politica, sempre che essa sia esercitata secondo regole ferree e rigide, che permettano un rifiuto totale verso ogni contaminazione e il rigetto di ogni compromesso con il mondo borghese e democratico. 

Ad una ulteriore riflessione, nel viaggio di ritorno, tra i militnati di APZ sono emersi tre elementi che hanno fatto di Adriano Romualdi una fonte inesauribile da cui abbeverarsi. Il primo, la totale rimozione di ogni senso di colpa o di vittimismo per le grandi esperienze nazional-rivoluzionarie che si sono espresse in Europa tra le due guerre, chiamate per convenzione i fascismi europei. La seconda, l’importanza imprescindibile dello studio e della formazione culturale e dottrinaria su cui deve incentrarsi l’azione politica e meta politica del militante. La terza, essere avanguardia e non vivere con il collo girato all’indietro, nutrendosi di ammennicoli e soprammobili da rigattieri del Fascismo. Il senso straordinario di Adriano è stato dunque quello di rendere attuale il sacrificio dei combattenti europei, in nome di quei miti, di quei valori, di quei simboli sotto cui si sono raccolti e che ancora oggi rappresentano delle salde radici contro lo smarrimento della società contemporanea. Ora che il nemico è così radicato nella nostra società, occorre dunque riscoprire, seguendo il suo esempio, la nostra storia e, rifiutando il progressismo abulico, riscoprirci protagonisti nella realtà, avendo negli occhi la realizzazione di un destino del quale vogliono privarci.

Lo spirito europeo, i  valori europei  sono  sempre presenti e guardando al nostro passato possiamo renderci conto che, se vogliamo, possiamo farli rivivere e renderli attuali. Una lotta che ci deve vedere, anziché divisi sulla strada di un anarchismo dissolutivo, uniti in una lotta fianco a fianco seguendo un sentiero unico. Oggi è ancora possibile grazie al messaggio scolpito nella pietra da Adriano, durante l’arco della sua troppo breve esistenza, vissuta nella pienezza della luce della Tradizione.

sabato 22 giugno 2013

sabato 6 conferenza a Colli del Tronto...presenti!

Azione Punto Zero ci sarà! Partenza dal solito posto ...
Equipaggio militante da Civitavecchia 14,30
Equipaggio militante da Santa Marinella ore 15
Divanisti, bagnasciughisti, fintofà, quaqquaraquà a casa .....



giovedì 24 gennaio 2013

sabato 2, non mancare..Adriano lotta con noi!

Equipaggio da Santa Marinella e Civitavecchia, Sabato 2 Febbraio alle ore 16,30. Un appuntamento importante al quale non si può mancare..


domenica 13 febbraio 2011

Le Idee a Posto - Adriano Romualdi

Essere di Destra [di Adriano Romualdi]

Essere di Destra significa, in primo luogo, riconoscere il carattere sovvertitore dei movimenti scaturiti dalla rivoluzione francese, siano essi il liberalismo, o la democrazia o il socialismo.

Essere di Destra significa, in secondo luogo, vedere la natura decadente dei miti razionalistici, progressistici, materialistici che preparano l’avvento della civiltà plebea, il regno della quantità, la tirannia delle masse anonime e mostruose.

Essere di Destra significa in terzo luogo concepire lo Stato come una totalità organica dove i valori politici predominano sulle strutture economiche e dove il detto “a ciascuno il suo” non significa uguaglianza, ma equa disuguaglianza qualitativa.

Infine, essere di Destra significa accettare come propria quella spiritualità aristocratica, religiosa e guerriera che ha improntato di sé la civiltà europea, e — in nome di questa spiritualità e dei suoi valori — accettare la lotta contro la decadenza dell’Europa.


Adriano Romualdi

sabato 23 gennaio 2010

Adriano Romualdi e l'idea di una vera Destra

Il limite dell’azione politica della Destra è la mancanza di una precisione ideologica, di una visione d’insieme della storia e della vita che la controparte possiede e che la orienta in ogni questione: “a Destra non c’è una cultura…perché manca una vera idea della destra, una visione del mondo qualitativa, aristocratica, agonistica, antidemocratica; una visione coerente al di sopra di certi interessi, di certe nostalgie e di certe oleografie politiche”. Affermazioni forti che rimarcano il concetto di Romualdi di una cultura militante, di una cultura al servizio di una visione del mondo. Essere di Destra significa per Adriano, in piena consonanza con gli insegnamenti di Evola, riconoscere il carattere sovvertitore dei movimenti scaturiti dalla rivoluzione francese, ovvero sia il liberismo che la democrazia e il socialismo; significa rifiutare il mito del progresso, della ragione scientista e del materialismo, significa rifiutare quel trionfo della quantità sulla qualità che costituisce, in ogni campo dell’azione umana, il segno della decadenza dell’Occidente e che costituisce il preludio all’avvento della civiltà plebea e anonima delle masse. Essere di Destra significa avere una concezione organica dello Stato, in cui i valori politici predominino sulle strutture economiche. Essere di Destra, infine, significa per Adriano accettare quella spiritualità guerriera e aristocratica che ha improntato di sé la civiltà europea, accettando la lotta contro la decadenza dell’Europa. Tuttavia, se per l’uomo di destra la cultura viene dopo un determinato stile di vita, se per le civiltà tradizionali prima viene lo spirito vivente e poi la parola scritta, è anche vero che se si vuole combattere la decadenza europea bisogna sfidare il nemico sul suo proprio terreno. Non si può rifiutare quindi la sfida culturale, né una formulazione logica, “positiva” della propria visione del mondo. Vanno perciò, ricorda Adriano, coltivati i dominii propri della storia, della filosofia, della saggistica, dell’arte, del cinema, dell’urbanistica dando ad essi una direzione conforme allo spirito della Destra. Interessantissima l’intuizione — siamo nel 1965 come detto - di un’ecologia di destra, alla quale non si è dato nessun seguito: Adriano giudica assurdo consegnare questo tema alle sinistre, quando il significato ultimo della Destra è la conservazione delle differenze e delle peculiarità necessarie alla conservazione spirituale del pianeta e di cui la salvaguardia dell’ambiente naturale è una parte. Tesi che potrebbe costituire, oggi, la base anche per una bioetica di destra che non si limiti ad andare a rimorchio dei principi cattolici.

Da "Adriano Romualdi filosofo" di Rodolfo Sideri