sabato 12 ottobre 2013

E' morto il Capitano Erich Priebke, non un rinnegato

“Una sola cosa conta: avere una vita valida, affinare la propria anima, aver cura di essa in ogni momento, sorvegliarne le debolezze ed esaltarne le tensioni, servire gli altri, spargere attorno a sè felicità ed affetto, offrire il braccio al prossimo per elevarsi tutti aiutandosi l’un l’altro. Compiuti questi doveri, che significato ha morire a trenta o a cento anni, sentir battere la febbre nelle ore in cui la bestia umana urla allo stremo degli sforzi? Che si rialzi ancora,  malgrado tutto! Essa è là per donare la sua forza sino al logoramento. L’anima solo conta e deve dominare tutto il resto. Breve o lunga, la vita vale soltanto se noi non avremo da vergognarcene nel momento in cui occorrerà renderla” (Leon Degrelle, Militia)


L'avvocato Paolo Giachini, difensore di Erich Priebke: "Ha saputo essere coerente, tenere duro. Non si è messo a piagnucolare. Ha saputo fare anche delle autocritiche, ma non ha fatto il rinnegato e questo gli fa onore"


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