È
Casa d’Italia Colleverde ad ospitare questa volta, l’incontro della Federazione
Romana RSI – Gruppo Laziale, svoltasi nella giornata di Domenica con inizio alle ore 11.00.
Dopo
una breve presentazione da parte di un rappresentate dei padroni di casa, l’intervento
di un responsabile del Raggruppamento introduce la conferenza, ringraziando i
numerosi gruppi che hanno deciso di aderire all’iniziativa. Casa d’Italia
Colleverde, la Comunità militante di Raido, quella del Fascio Etrusco ed
inoltre la Comunità militante di Azionepuntozero e Socialismo Nazionale.
Presenti, oltre a moltissime persone intervenute – circa 80 in tutto - anche
delegazioni de La Fenice di Firenze e di Rinnovazione di Rieti. L’intervento di
Baldo si è incentrato sull’importanza che riveste il Raggruppamento stesso, la
cui nascita rappresenta un passo importante. Un impegno doveroso che ogni
comunità ed ogni singolo si prende, con lo scopo di mantenere vivo il rapporto con i
Combattenti e nel far sentire loro vicinanza attiva, militante e non un silenzioso
affetto sentimentalmente confuso e materialmente amorfo. Non è concepibile
infatti, che le realtà militanti che ad oggi portano avanti la lotta, si
dimentichino di coloro che hanno reso possibile la continuità ideale nel primo,
difficilissimo, periodo del dopoguerra. Da sottolineare poi, l’importanza del
creare eventi che siano opportunità per le nuove generazioni di incontro con i
Combattenti della Repubblica Sociale, opportunità di cui le generazioni
precedenti hanno potuto ampiamente giovarsi, ma disconosciuta agli ancor più giovani.
Si è sottolineato inoltre come sia importante anche la vicinanza pratica ai
Combattenti ed alle Ausiliarie nella vita quotidiana, magari facendo dei
servizi a domicilio, piuttosto che assistendoli nelle pratiche burocratiche. Sorgono
quindi, non solo nel rapporto cameratesco ma anche attraverso riunioni e
conferenze, importanti occasioni che sono utili per rinsaldare l’anello di collegamento
che c’è tra il sentimento che arde nei giovani d’oggi e quello che animò i Combattenti, nel non
demordere nonostante la imminente sconfitta nel conflitto e nel loro rimaner
fedeli ancora oggi, al vero ed unico Stato Italiano e al suo Duce, fino alla
fine.
In
qualità di rappresentante dei Combattenti nonché, di vicepresidente nazionale
del Raggruppamento RSI, Stelvio Dal Piaz ha poi preso la parola. Attraverso un
discorso memorabile, ha espresso tutta la sua gioia nel veder presenti
rappresentanti di molte e diverse comunità, veri e propri nuclei di resistenza
in una società allo sfascio totale; per Stelvio è “un sogno” il veder ancora
oggi, in un mondo completamente svuotato, privo di sentimento e di amore del
dono di sé, riunite così tante persone disposte a donarsi e sacrificarsi per un
ideale. Ogni comunità portando avanti il proprio lavoro, ognuna secondo le
proprie specificità relative a diversità logistiche e strutturali, svolge una
funzione di antagonismo al sistema, risultando ad esso estraneo e non venendone
contaminato (senza rinunciare ovviamente a cercar di avvicinare coloro che
lascino trasparire la volontà di intraprendere la lotta).
L’esperimento
già tentato di correggere il sistema dall’interno, accettandone le regole, è
infatti fallito miseramente e Stelvio, avendo lui stesso provato la strada del
compromesso democratico, lo chiarisce senza mezzi termini. La via che si
percorre non deve ammettere “aperture” o “mezze misure”. La nostra è una
visione del mondo chiara e netta, e come tale va seguita. Ciò in cui egli crede
è la rinascita dei Valori della stirpe, gli stessi che Mussolini aveva saputo
così bene risvegliare nel popolo Italiano, affamato e sfibrato dai governucoli
liberali precedenti e subito seguenti alla prima guerra mondiale, valori eterni
che affondano le radici nell’antica Roma e con i quali è possibile trovare un
quasi magico punto di contatto in particolar modo nella Capitale, intrisa di storia
e mito, del senso della lotta e della vittoria.
Proprio
la Storia, insegna che quella forza spirituale in noi c’è sempre stata e che se
ben risvegliata e canalizzata, può lasciare un’impronta netta sul presente, sempre sulla scia degli
esempi del passato. Tra questi ultimi vi sono senza dubbio coloro che aderirono
all’RSI che gettarono il cuore oltre l’ostacolo, con il coraggio di chi sa che
si può rischiare tutto, mettendo in
gioco sé stessi e l’intera famiglia (con
un motivo che ai più oggi appare egoistico, ma che invece è l’opposto), se la
posta in gioco è la salvezza della Patria. A spingere a ciò, è il sentimento
d’amore e dono che è il motore di ogni azione giusta e “verticale”, quella
misteriosa energia che pulsa nel cuore dell’uomo che in sé porta il seme
dell’origine spirituale e quindi del ricollegamento con l’Universale.
Ebbene
quella forza è ciò che ci fa riconoscere con i simili e che rende possibile
oggi il ritrovo di più realtà sulla stessa linea di combattimento, tutti pronti
a far scudo contro la valanga di fuoco, fatta di menzogne e disordine della
modernità, nell’attesa del momento propizio per il contrattacco.
Al
termine della conferenza il consueto pranzo legionario organizzato nel giardino
della struttura ospitante, straordinariamente ricco, preparato con amore dalle
sapienti mani dei militanti. Oltre ai consueti doni scambiati tra le comunità,
si è poi preceduto con le riunioni pomeridiane, in cui i vari rappresentanti
hanno segnalato le attività svolte e da svolgere, definito l’agenda, stabilendo
i numerosi prossimi impegni. Un bell’appuntamento che il prossimo mese, con
tutta probabilità, vedrà protagonista il Raggruppamento in una nuova provincia
del Lazio, per allargare i propri confini operativi e far conoscere la sua
attività.
Coloro
che intendono aderire e sostenere il Raggruppamento Combattenti e Reduci R.S.I.
– Continuità Ideale, possono farlo contattando la Federazione di Roma del
Gruppo Laziale alla mail rsilazio@gmail.com,
il profilo Facebook: Raggruppamento RSI - Delegazione Lazio, il blog (ancora in
fase di costruzione) http://rsilazio.altervista.org
.
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