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venerdì 18 marzo 2011

Ma non doveva essere nel 2012?

In Giappone c’è stato un terremoto fortissimo. Poi un maremoto. Mentre si cerca ancora di capire a quante migliaia di persone ammonti la somma di morti e dispersi (che poi in questi casi sono, purtroppo e praticamente, la stessa cosa), una delle numerose centrali nucleari ha fatto tilt e dopo due esplosioni se ne attendono altre. Le radiazioni, comunque vada, sono già state disperse nell’atmosfera.
In Libia c’è una rivolta, dopo due settimane di sangue l’Onu ha ora deciso l’intervento e l’Italia ha offerto sette basi per far bombardare da terzi il territorio libico. Per la cronaca, noi dalla Libia importiamo due prodotti: il gas naturale e gli immigrati disperati. Ovviamente, il primo cesserà di arrivare e i secondi si moltiplicheranno.
In Palestina è ricominciata la criminalizzazione di Hamas e in Irlanda del Nord quella dell’Ira. Una volta al mese, una bara torna avvolta dal tricolore dall’Afghanistan.
Al potere c’è ancora Berlusconi e all’orizzonte nessuno che sia pronto a sostituirlo. Al Quirinale in compenso c’è Napolitano.

Vogliono fare la discarica di Roma ad Allumiere e la centrale nucleare a Montalto.
Per il resto, va tutto bene.
P.S.: chi abbia notizie del “resto” che va bene, è pregato di informare AzionePuntoZero e soprattutto il Calabrone, che ne ha un gran bisogno, nei commenti. Grazie.

domenica 5 dicembre 2010

Perché tanta insistenza nel voler bruciare i rifiuti a TVN?

Cosa si potrebbe nascondere?

La risposta non è difficile. Ogni anno TVN, secondo la VIA (pag. 4) produce 500.000 (cinquecentomila) tonnellate di ceneri e 5.000 (cinquemila) tonnellate di fanghi, entrambi estremamente tossici. Recentemente, infatti, numerosi studiosi hanno messo in evidenza il rischio causato dalle ceneri del carbone per il loro elevato contenuto di sostanze pericolose e per la radioattività dell’uranio e del torio. Tale pericolosità viene paragonata a quella delle scorie nucleari (Science of the Total Environment. 2009; 407:
2593–2602).

Il loro smaltimento, per l’elevata quantità prodotta rappresenta un problema enorme.  Anche dopo la riutilizzazione di una parte, liberarsene sarebbe molto, troppo costoso.

Si potrebbe allora diffondere all’opinione pubblica per mezzo di chi ha il coraggio di farlo, che si potrebbero bruciare i rifiuti in un gruppo della centrale a carbone traendone un ritorno economico, utile per una città in difficoltà finanziarie, contemporaneamente si potrebbe ridurre la quantità delle ceneri e dei fanghi del carbone bruciandoli insieme ai rifiuti stessi.


L’idea sarebbe astuta se non fosse che le conseguenze per la salute degli operai (i più investiti dall’inquinamento) e della popolazione del comprensorio sarebbero orribili. 

Uno studio molto importante pubblicato recentemente che ha utilizzato una metodologia di ricerca della Commissione Europea (Environmental impacts and costs of solid waste: a comparison of landfill and incineration. Waste Management & Research. 2008: 26: 147–162) ha messo in evidenza come gli inquinanti emessi dall’incenerimento di 200.000 tonnellate di rifiuti potrebbe comportare una spesa per i danni provocati alla salute ed all’ambiente di circa 4.240.000  euro.  Dopo 20 anni di attività, pari alla combustione di 4.000.000 di tonnellate di rifiuti, i costi esterni
potrebbero ammontare a circa  84.800.000 euro.   

Immaginiamo quale sia il prezzo della combustione delle ceneri e dei fanghi del carbone per danni alla salute ed all’ambiente ma non osiamo scriverlo per non allarmare l’opinione pubblica.

Inoltre, in questo comprensorio nessuno può negare che ci siano varie cause di inquinamento. Tuttavia,  per fortuna, nella VIA (Fase Istruttoria) è già presente un censimento delle fonti inquinanti  presenti, sappiamo quindi con precisione la diversa responsabilità di inquinamento dei vari soggetti.  A pag. 38 la Commissione così si esprime: “ Sulla base di dati statistici e di utilizzo di fattori di emissione consolidati (CORINAIR e EPA), sono state calcolate le emissioni imputabili al traffico navale, auto veicolare e da riscaldamento domestico nell’area urbana di Civitavecchia, in termini di flusso di massa annuo. Tali dati sono riepilogati nella tabella seguente e sono di rilevantissimo interesse nel valutare le emissioni della centrale in relazione alle emissioni complessive del territorio.



PM10

TV Nord PM10                      842 ton/a

Montalto di Castro                   50 ton/a

traffico navale                          100 ton/a

traffico veicolare                      50 ton/a

emissioni da riscaldamento       56 ton/a


Società Internazionale dei Medici per l’Ambiente – Alto Lazio

comunicato inviato da nocoke-ml@googlegroups.com

venerdì 26 marzo 2010

Se questo è un silenzio

Siamo arrivati al venerdì, domani è silenzio. Nella liturgia ecclesiastica il Venerdì Santo è uno snodo decisivo, uno spartiacque, l'acme (il punto più alto) di dolore, cui deve far seguito il silenzio. Oggi è Quaresima, non però ancora l'immediata vigilia di Pasqua e infatti la Pasqua non c'entra. La liturgia che imporrebbe il silenzio è infatti quella democratica-elettorale. In omaggio alle attitudini borghesi che permeano tutt'ora l'attuale regime, il silenzio che inizia il sabato pre-elettorale e che continua fino al momento della chiusura delle urne sarà rotto milioni di volte, con invadenti telefonate, messaggini, capannelli nei punti strategici delle città e all'esterno dei seggi elettorali, ammiccamenti, riempimento all'eccesso di materiale propagandistico nelle cassette delle poste e sulle auto, affissioni abusive perché fuori tempo massimo.
La comunità di azionepuntozero si allontana dall'ultimo mefistofelico atto della campagna elettorale per scegliere una campagna vera, il contatto diretto con il Creato e con il proprio ambiente, così lontano dalle cartacce, che siano propagandistiche o direttamente con filigrana, che vediamo circolare. Laggiù (o lassù) il silenzio sarà quello vero.

mercoledì 17 marzo 2010

Campane elettorali - 1

Dice che c’è la campagna elettorale… Ce n’eravamo accorti. E’ il momento in cui vanno riempite le pance di sera e le plance di notte. Perché è il momento delle cene e dei manifesti. Dice che ce ne sono containers bloccati, da qualche parte, in attesa di un’improbabile riammissione del PdL. Ce ne sono di manifesti s’intende, non di aiuti alimentari, che a tanto ancora non si è ri-arrivati (ma la democrazia in Italia esordì così: con la pagnotta elettorale, distribuita alla popolazione). Aspettando i manifesti, i sedicenti destri si dovranno accontentare delle manifestazioni…
Ma ci sono anche i fortunati che hanno avuto modo di attaccare i loro bei faccioni per le strade. C’è Luciani, ad esempio: uno degli slogan coniati dice “sempre dalla stessa parte”, però il rosso d’ordinanza di sfondo ai manifesti ha dovuto trasformarsi per questioni ontologiche in verde cacarella. Propone il reddito per tutti, Luciani. Propone l’autostrada gratis per i pendolari civitavecchiesi che vanno a Roma. Ci poteva pensare prima: è stato consigliere regionale per due legislature consecutive, l’ultima delle quali nella maggioranza trans-versale di M’arrazzo. “Sempre dalla stessa parte”, dice Luciani. Peccato che però le cronache di un mese fa (mica secoli) lo davano prossimo a candidarsi con l’Italia dei Valori, e per questo protagonista di una battaglia con Balloni, portata avanti a colpi di sponsorizzazioni presso i colonnelli dipietristi romani. La partita, per la cronaca come dicono i giornalisti sportivi, finì 0-0. A Balloni il pareggio non è servito: fatto fuori, ha dovuto riarrotolare i megamanifesti che recitavano: “La coerenza pagata a caro prezzo”. Uno slogan firmato Cassandra. Vedremo se il punticino (rientro in extremis tra le fila di Sinistra-ecologia-libertà) servirà a Luciani.

Questo un primo giro d’orizzonte di questa campana elettorale. Campana, non campagna, perché i sinonimi contenitori per la raccolta differenziata continuano ad essere gli oggetti del maggiore desiderio degli attacchini. Rotondi, occhieggiano dai parcheggi fornendo uno spazio leggermente sferico e un ideale sfondo verde ai faccioni ammiccanti degli aspiranti onorevoli regionali. E pazienza se, sotto ai manifesti, finiscono le istruzioni su come differenziare vetro, plastica, carta. Sono altri i rifiuti oggi in bella vista sulle campane… (1. continua...)