E’ di questi giorni la notizia che il Comune di Civitavecchia con la famosa delibera 71, intende privatizzare i servizi pubblici con un bando che, stranamente si colloca precisamente a ridosso della scelta referendaria del 12 e 13 giugno. Solo qualche giorno dopo l’esito del referendum il capogruppo PDL Vitali in una dichiarazione che rasenta il comico ha dichiarato “Durante questi mesi di campagna elettorale per il referendum – spiega Vitali – la città è stata letteralmente ricoperta da manifesti con un sole giallo al centro che invitavano a votare sì a tutti e quattro i quesiti del referendum nazionale del 12 e 13 giugno. Quegli stessi manifesti sono stati il frutto dell’iniziativa dell’Onorevole Fabio Rampelli, esponente a livello parlamentare del Pdl, che si è fortemente impegnato, insieme alla sua comunità di riferimento, nella battaglia per il sì.” E’ evidente che Vitali non sappia cosa sia accaduto. Oltre al fatto che non vi sono stati MESI di campagna ELETTORALE, non vi sono state città ricoperte di manifesti, l’On. Rampelli non si è mai sognato, legittimamente, di fare campagna per i 4 sì (l’ha fatta per tre, per l’acqua pubblica e contro il nucleare), il capogruppo in consiglio comunale oltre a non conoscere le posizioni dei suoi capi, deve uscire dalla contraddizione.
Se è stato contrario alla cessione ai privati dell’acqua, si schieri senza se e senza ma, contro la privatizzazione dei servizi pubblici oppure dica cosa ha fatto, se ha votato E come al referendum. Si decida, non ci può appropriare del risultato referendario accusando gli altri di volerlo fare e dopo una settimana Restarsene in silenzio di fronte ad un evidente contraddizione espressa dalla maggioranza di cui fa parte.
Azione Punto Zero Destra Radicale Tradizionale
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