Giovedì 2 giugno 2011: mentre l'italietta borghese del nuovo millennio festeggia in pompa magna la festa della sua repubblichetta schiava, scialba e caricaturale, a Civitavecchia – ospiti della comunità di Azione Punto Zero – la comunità militante di Raido e i molti ospiti pervenuti all'evento rendevano omaggio ai Combattenti dell’Onore, espressione di un esempio ben più alto e solenne di Repubblica, quella Sociale e Italiana, la RSI. L’incontro è stato onorato dalla presenza dell’Avv. Mario Niglio, Antonio Pedrini, Mario Cohen, Filippo Giannini, Stelvio Dal Piaz e dall’Ausiliaria Nadia Sala.
L’ottima l'affluenza, soprattutto giovanile, è stata il segno che l'esempio travalica le generazioni e le ricollega misticamente in un connubio ideale e cameratesco. Dopo una breve introduzione a cura del moderatore, il Responsabile di Azione Punto Zero, ha sottolineato l’importanza di un evento che è stato organizzato per essere un momento di riflessione e di incontro e non una semplice celebrazione nostalgica o ancor peggio folkloristica. “Chi racconta che siamo in uno condizione di pace è un bugiardo, così come chi ci vuol far credere che possiamo farcela da soli, tenendoci divisi, senza essere un gruppo o una comunità organizzata” questo l’incipit dell’intervento. Siamo in una condizione di guerra perenne, tra le rovine, contro il mondo moderno e l'importanza che il passato, l'esempio e l'eredità rivestono nella nostra lotta, ha un carattere centrale. Di seguito la parola è passata ad un membro di Raido, il quale ha illustrato il perché questa comunità, grazie all'aiuto della casa editrice Il Cinabro, abbia voluto comporre una raccolta degli scritti di Niccolò Giani e perché si è interessata particolarmente all'istituzione della Scuola di Mistica Fascista.
Giani, facile intuirlo, fu il fondatore e l'animatore più intransigente della scuola di Mistica, fu colui che seppe istruire alla lotta e alla fede le generazioni più nobili della gioventù fascista ma fu soprattutto colui per il quale i fatti e le azioni contarono più delle sue parole o della sua penna. Penetrare quindi nelle motivazioni che hanno portato Raido a questo percorso di ricerca certosina non sarà certo complicato per chi ritiene ancora possibile una rettificazione in senso spirituale di questa società; una rettificazione possibile solo attraverso la rettificazione degli uomini che la compongono, una rettificazione che passa anche attraverso i grandi esempi della storia - come furono Giani e i suoi compagni - e come lo sono i numerosi Combattenti presenti a questo incontro, testimoni di quelli che furono le ignobili macchinazioni che portarono alla fondazione di questa repubblichetta serva degli interessi angloamericani, nata da tradimenti, infamie e ruberie.
La contrapposizione è tanto più netta quando la si mette di fronte alle severe parole del combattente Stelvio dal Piaz, relatore dell'incontro, che parla senza mezzi termini di un'Italia che dopo l'8 Settembre ha eretto la sua incoerenza a sacro vessillo e la sua laicità a canone. Un'Italia che è al suo punto più basso perché ha smarrito completamente il senso del Sacro, a fronte del nostro schieramento che fa coincidere solennemente la religione come politica ed ancor più la politica come religione, come appunto nella Mistica Fascista. Disconoscendo il significato della Fede, l'Italia post-bellica ha ritenuto doveroso diffamare e delegittimare gli Eroi per giustificare la codardia e l'incoerenza dei suoi epigoni. Ed ecco che l'esempio della Mistica torna oggi a rivivere con più forza dentro i cuori di chi è disposto ad essere un “provocatore” e non “uno del gregge”, un uomo che non scende a compromessi con il mondo moderno e che è militante 24 ore al giorno, di chi sa che si deve fare ciò che è giusto senza farsi domande sul risultato materiale o sul proprio tornaconto personale.
Infine le emozionanti parole dell'avv. Mario Niglio che hanno introdotto una lettera scritta da un condannato a morte della RSI, intrisa di senso eroico e di rara poesia legionaria. Un lascito spirituale ai reduci ed ai combattenti di una guerra materialmente perduta sul campo di battaglia ma non certo su quello ideale, un patrimonio da custodire preziosamente dai giovani militanti di oggi.
La giornata si è quindi conclusa con un ricco pranzo in un clima conviviale e cameratesco, protrattosi fino a pomeriggio inoltrato. Ringraziando ancora Azione Punto Zero e tutte le comunità intervenute, in special modo quella di Cerveteri, il prossimo appuntamento – di tutt'altra tensione ma certamente da non perdere – è per l'11 giugno all’Agro Romano a Maccarese con “Comunitaria”, la festa delle comunità militanti, tra musica, birra, gastronomia, stand e tanto altro.
1 commento:
Giornata intensa e ricca di emozioni......non mi stancherò mai di ringraziare i camerati giunti a Civitavecchia in particolare i Combattenti della R.S.I. che con la loro presenza hanno arricchito la parole dei relatori della conferenza...VIVA L'ITALIA, VIVA LA REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA.......Dario!
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