"La strada e’ dura. Il
respiro diventa corto. Vi sono dei momenti in cui vorresti gettare questo sacco
che ti pesa, lasciarti andare per il pendio e ritornare a quelle case di
campagna che fumano laggiu’, filamenti azzurrini sui fondi verdi e grigi dei
prati e delle ardesie. Ti senti preso dalla nostalgia per le acque che dormono e per i giunchi chiari, lo sciabordio del remo, il sentiero piatto, senza asperità lungo gli argini. Vorresti non pensare più a nulla, cancellare dal
pensiero il ricordo degli uomini, e, supino sull’erba, guardare il cielo che
passa, sollevato da voli di uccelli. Basta con la stanchezza! Non lasciar cadere
il sacco e il bastone! Non asciugarti le ginocchia sanguinanti! Non ascoltare il
clamore degli odi, non guardare gli occhi sorridenti della malvagità che
nascondono. E’ in alto che devi volgere lo sguardo. Il corpo deve vivere
soltanto per queste curve che svoltano - il cuore, sognare soltanto queste vette
che tu e gli altri dovete raggiungere."
Militia, Leon Degrelle
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