Il libro proposto di Rutilio Sermonti
potrebbe sembrare per alcuni uno scritto obsoleto e uno slogan dall'aria
nostalgica di un passato ormai remono. In realtà si presenta come una valida
alternativa all'attuale sistema da mettere all'opera hinc et nunc, qui e
adesso, una nuova strategia corporativa aggiornata ai tempi che viviamo.
L'Autore, partendo dalla descrizione delle
prime storiche corporazioni degli artigiani mette in evidenza come il concetto
stesso di "lavoro" abbia subito un radicale cambiamento di
significato nel corso del tempo arrivando a coincidere con quella che era
considerata una volta la mansione degli schiavi. Infatti, la parola
"lavoro" che deriva dal latino "labor" significa
esattamente sofferenza, fatica opprimente. Mentre il lavoro creativo degli
artigiani delle corporazioni si chiamava "opera" e, in particolare,
era il risultato di un rapporto quasi padre-figlio tra il maestro e l'allievo
che ne apprendeva la tecnica ma anche tutto un complesso di valori morali e
religiosi che lo accompagnavano durante l'apprendistato. Custode e garante di
quei valori, condivisi da tutti i cultori dell'arte artigianale a cui si
riferivano, era per l'appunto la corporazione, corpus sociale di coloro che si
dedicano ad un determinato mestiere, senza contrapposizioni categoriali e
graduata solo gerarchicamente per un'esigenza di corretta e onesta concorrenza
tra artigiani dello stesso ramo.
Alla luce di quanto detto si comprende
subito come oggi per "lavoro" non si intende più un'attività creativa
da tramandare e nella cui opera ultimata l'uomo continua a vivere, ma sta a
significare, come spirito e come modalità, produzione in serie, anonimato,
stress e fatica, proprio quello che pressapoco caratterizzava in antichità il
lavoro dello schiavo. Ma ancora più sconcertante è forse la concezione a
livello di società che si ha del lavoro, come semplice pretesa di una busta
paga, astraendo completamente dalla sua utilità per la comunità. Crescita economica
per l'amore della crescita dunque che mette a sua volta in moto la dinamica del
flusso di denaro inventato per coprire migliaia di "posti di lavoro
improduttivi", ma che si devono comunque pagare.
Di fronte alle rovine descritte, l'autore
mette nero su bianco dei consigli operativi per trasformare le corporazioni,
ancora vergini dalla contaminazione capitalista, in una vera e propria opzione
di lotta, affinché la nobiltà, il lavoro la ritrovi nella sua utilità sociale e
non nella retribuzione.
Partendo da un gruppo determinato di
persone caratterizzato da una ferrea volontà e da spirito di sacrificio, esso
dovrà progettare e mettere in esecuzione un corso teorico-pratico,
che preveda esercitazioni e verifiche. Tale corso deve essere uno per tutta
l'Italia con unità d'imposizione essenziale affinché costituisca il patrimonio
ideale di ogni militante. Inoltre, si dovrà mettere l'accento sul riacquisto da
parte degli allievi della consuetudine al lavoro comune. Tale metodo l'autore
lo suggerisce sulla base di un'esperienza diretta e concreta.
A tutto ciò si aggiunge uno spiccato senso
della gerarchia, in cui ad ogni livello ci si ponga i problemi specifici di
quel livello senza fare i soviet dei soldati della Russia del 1917.
Bisogna inoltre riesumare il glorioso spirito delle corporazioni a partire
dalle coscienze dei migliori. Ma gli addetti devono cominciare coll'attivarlo
dentro di loro innanzitutto poiché, come Rutilio ci insegna, "non si può
infondere in altri quello che non si possiede prima in sé".
Il libro in questione, descrive in maniera
vasta e dettagliata il quadro in cui ci si deve muovere per approdare
all'opzione corporativa. Esso tuttavia non ha la pretesa di essere esauriente
poiché, ed è lo stesso Autore a scriverlo, "è nella verifica di tutti i
giorni che si fanno le migliori scoperte, si modificano e si adeguano i
programmi". Il libro pertanto si presenta come uno strumento di lotta e
non come un'icona da conservare su facebook, esso è stato scritto per spingere
ad agire, a conquistare. Vi è quindi un mondo da ricostruire e il dibattito sul
come l'opzione corporativa possa divenire vincente è dunque aperto.
Se desideri riceverlo a Santa Marinella,
puoi fare riferimento all'indirizzo di posta elettronica:
puntozeroblog@gmail.com
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